“Continua l’opera di rigenerazione urbana di Cosenza con una nuova piazza bellissima che da oggi sarà a disposizione dei cittadini. L’ultimo tratto di Corso Mazzini, infatti, è stato trasformato da strada veicolare in uno spazio completamente rinnovato che diventa luogo della cultura e della socialità, liberato pure da strutture che lo deturpavano. Ci sono stati molti ostacoli ma come al solito siamo riusciti a superarli”. Lo ha affermato il Sindaco Mario Occhiuto intervenuto questa sera all'inaugurazione dell'ultimo tratto di Corso Mazzini con il quale giunge a compimento un altro dei cantieri avviati dall'Amministrazione comunale e direttamente connesso al percorso di valorizzazione della città e del Museo all'aperto Bilotti (MAB). La cerimonia di stasera, avvenuta alla presenza oltre che del Sindaco Occhiuto anche di quasi tutti i rappresentanti della giunta di Palazzo dei Bruzi (dal Vicesindaco Francesco Caruso agli assessori Matilde Spadafora Lanzino, Loredana Pastore, Michelangelo Spataro e Carmine Vizza) è stata suggellata dal taglio di una mega torta preparata ed offerta per l'occasione dal bar pasticceria “Delizie” di Corso Mazzini, opera della maestra pasticcera Raffaella Varchera che l'ha decorata con foto significative della città. Il taglio della torta, con il quale è stato ufficialmente aperto il nuovo spazio pubblico, è stato affidato all'Assessore Matilde Spadafora Lanzino. “Le città che investono nella rigenerazione urbana – ha detto ancora il Sindaco Occhiuto - diventano più belle e più competitive e attraggono più visitatori e utenti implementando la ricchezza del territorio e il reddito pro capite dei cittadini, incrementando pure di conseguenza le opportunità di lavoro e di occupazione. Cosenza è l’unica città d’Italia (oltre a Milano) – ha aggiunto Occhiuto - in cui sono stati realizzati investimenti consistenti in opere pubbliche, in un periodo di blocco generalizzato dei cantieri, tant’è che a livello nazionale ancora oggi si parla della necessità di introdurre norme “sblocca cantieri” e “commissari in deroga”. Sul caso di Cosenza sono stati pubblicati tre distinti saggi riguardanti il processo di rigenerazione in corso. Grazie a queste politiche di rigenerazione urbana e al grande attivismo amministrativo, negli ultimi dieci anni, in città – ha ricordato il Sindaco - è stata registrata una crescita significativa delle imprese cosentine pari al +8,3% (646 imprese in più), di gran lunga superiore alla crescita osservata a livello nazionale (+0,2%). In particolare, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione rilevano la crescita maggiore in termini assoluti, con 160 imprese in più (+40,2%). A Cosenza hanno aperto nuove attività molti imprenditori provenienti dall’esterno. (Rapporto "L'Italia Policentrica - Il fermento delle città intermedie" presentato dall'Associazione Mecenate 90 nel 2020). Cosenza – ha aggiunto Mario Occhiuto - è la prima città intermedia d’Italia per crescita del numero delle imprese, è la prima città del centro sud e la quinta in Italia (ottava nel 2020) per vivibilità ambientale (rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente). Cosenza è stata premiata più volte come Comune Riciclone (per la raccolta differenziata), ha ricevuto la menzione speciale all’Urban Award 2020 ed è stata premiata tra le 17 Best Practices italiane 2020 (in materia di mobilità sostenibile); ha ricevuto il premio Smau 2015 come città innovativa per la produzione culturale. È città “bandiera azzurra” 2018 (tra le prime otto in Italia che hanno ricevuto il riconoscimento), città europea dello Sport 2020. Una città esemplare sempre ai primi posti in Italia negli ultimi anni, in netta controtendenza con i dati registrati per il resto della Calabria (che è sempre ultima in ogni classifica nazionale). Lo sforzo amministrativo è stato enorme, ci siamo esposti a rischi, ma i risultati – ha detto ancora Mario Occhiuto -dimostrano che anche in Calabria è possibile il cambiamento. Nella città di Cosenza sarà più facile anche la ripartenza che farà seguito all’emergenza coronavirus rispetto a tutte le altre città italiane. Lo ha rilevato un report di Ernst & Young, il network mondiale di servizi professionali di consulenza e formazione che ha condotto uno studio per verificare la situazione delle città italiane in relazione a questo periodo di grave emergenza. E infatti a Cosenza, le attività commerciali -appena si verificano condizioni favorevoli per le aperture, in special modo nelle aree pedonali del centro- recuperano molto in fretta il fatturato grazie al grande afflusso di visitatori proveniente da tutta la Calabria. Il mio consiglio per le imprese calabresi per il post covid – ha sottolineato inoltre il primo cittadino -è quello di venire ad investire a Cosenza. La nuova piazza che oggi è stata consegnata ai cittadini è impreziosita, oltre che dalla bellissima Fontana di Giugno (che sarà restaurata), da quattro importanti sculture che arricchiscono il Mab di Cosenza: la “Sibilla” in bronzo di Pericle Fazzini del 1947; “Senza titolo” in bronzo di Umberto Mastroianni; la “Cariatide” di Mario Sironi del 1940; “La dormiente” di Arturo Martini del 1921. Per queste donazioni dobbiamo ringraziare gli artisti, gli eredi e le Fondazioni, e il grande lavoro portato avanti da Roberto Bilotti. I lavori proseguiranno con la pavimentazione delle strade di attraversamento su Corso Umberto e Viale Trieste. Cosenza – ha concluso Occhiuto – è l' unica realtà del Sud che cresce e diventa più bella e più attrattiva”. Il Sindaco Occhiuto ha inteso ringraziare, al termine dell'inaugurazione, tutti coloro che hanno concorso alla realizzazione dell'opera e quanti hanno contribuito alla inaugurazione di questa sera, dagli assessori della Giunta ai commercianti (a cominciare dal bar pasticceria “Delizie”), ai tecnici comunali, alla Polizia municipale e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno consentito che l'opera fosse portata a compimento. Alla cerimonia di stasera ha preso parte il dottor Roberto Bilotti, figlio di Enzo Bilotti e nipote di Carlo Bilotti, ideatori del MAB. A Roberto Bilotti si devono le numerose donazioni che hanno permesso negli ultimi anni l'ampliamento del Museo all'aperto di Cosenza (MAB). Le opere sono destinate permanentemente allo stesso MAB e potranno contare su una nuova illuminazione che ne accrescerà soprattutto il colpo d'occhio notturno. Accanto ai Rotella, ai De Chirico, ai Manzù, ai Modigliani, ai Consagra, a Dalì, a Giò Pomodoro e Sasha Sosno, a fare bella mostra di sé, nell'ultimo tratto di Corso Mazzini, ci saranno ora altre 4 opere di altrettanti maestri del '900: Pericle Fazzini, Mario Sironi, Arturo Martini e Umberto Mastroianni. L'allestimento è stato curato dalla “Bretia Restauri” dell'architetto Amedeo Lico. Nell’ottobre del 2019, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo ha dichiarato, con apposito decreto, collezione “d’interesse storico e artistico”, la “Collezione di opere d’arte” esposte nel Museo all’Aperto Bilotti (MAB), in quanto composta di sculture eseguite da artisti che rappresentano alcune delle diverse correnti di arte contemporanea che percorrono il XX secolo. Il riconoscimento del Ministero ha fatto sì che la città di Cosenza si sia affermata sempre più come città innovativa che fa della scena contemporanea la cifra di un’urbanità creativa e sostenibile. Tutte le nuove opere d'arte saranno vincolate in modo permanente al Museo all'aperto Bilotti e rappresentano un'importante occasione per consolidare ed arricchire, culturalmente e patrimonialmente, il MAB e la sua collezione en plein air che fa ormai parte, a tutti gli effetti, del patrimonio storico, artistico e identitario di Cosenza, in considerazione anche del fatto che gli autori sono tra i più importanti artisti italiani del Novecento, riconosciuti internazionalmente, con opere presenti nelle mostre permanenti dei maggiori musei e con quotazioni di mercato estremamente significative.
Il dettaglio delle opere posizionate nell'ultimo tratto di Corso Mazzini
“Il dormiente” di Arturo Martini è un’opera realizzata in gesso dall’artista nel 1921. L’opera collocata nel MAB di Cosenza è una scultura in marmo (di 100 cm. X 121 cm x 72 cm.) realizzata da Officine di Carrara, in attuazione della volontà dell’artista di trarre dal gesso del 1921 esemplari in “materiale duraturo”. Le repliche in marmo (2) eseguite verosimilmente tra la fine degli anni ottanta o nella prima metà degli anni novanta, sono state realizzate su commissione di Claudia Gian Ferrari (scomparsa nel 2010) che ne aveva acquisito i diritti artistici e di riproduzione. L’altro esemplare in marmo, lasciato al FAI, è oggi a Villa Necchi Campiglio a Milano, mentre il modello originario in gesso è stato ceduto alla Galleria Nazionale di arte moderna di Roma. “Il dormiente” raffigura un nudo maschile dal corpo massiccio deformato in volumi incastrati, le ginocchia sferiche, sulla scia della tradizione metafisica del manichino, seduto ed appoggiato ad un masso, abbandonato verso un sogno, verso un ideale, verso il mistero. “Cariatide” di Mario Sironi. L’opera, che misura 183 cm. x 55 x 30, è tratta, in esemplare unico, dal marmo in collezione Etro del 1940, corrispondente allo studio in gesso patinato, dello stesso anno, della figura in alto a destra dell’altorilievo posto sulla facciata del Palazzo dell’Informazione in Piazza Cavour a Milano. “Sibilla” di Pericle Fazzini, è un’opera in bronzo (le cui dimensioni sono 98cm. x68x33) realizzata dopo il 1947. Rappresenta una figura profetica femminile, mistica e ascetica, tratta dalla mitologia greca. La Sibilla è dotata di virtù profetiche ispirate da Apollo. L’opera è la sintesi di ricerca di nuove forme e stili, tra sentimento e ragione, simbolo del rapporto mistico ed ascetico con l’Universo. Il nudo seduto, con le gambe incrociate e le braccia contrastate nella riflessione e nel pensiero, l’una adagiata al ginocchio, l’altra a sostenere il capo con acconciatura a trecce legate, evoca sentimenti di presagio. L’opera è riferita al nuovo periodo creativo del dopoguerra, caratterizzato dalla ricerca della “scultura assoluta” che sublima una evolutiva sintesi di nuove forme. Al movimento e ritmo imprime una stilizzazione che supera il limite formalistico verso la sintesi tra sentimento e ragione con riferimenti all’arte antica e moderna. Con la Sibilla Pericle Fazzini vinse nel 1949 il Premio Saint Vincent. “Senza titolo” , opera in bronzo di Umberto Mastroianni, delle dimensioni di cm 135 x 108 x 30.