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Cetraro, punto nascita ancora chiuso. Il consigliere Aieta: “Donne private di un diritto”

“Le donne del Tirreno cosentino e della Valle dell’Esaro hanno il diritto di vivere la maternità senza avere l’ansia e il disagio di spostarsi addirittura fuori regione. Questa è una battaglia di civiltà che va condotta senza paura e con il massimo di unità”. È quanto afferma il consigliere comunale di opposizione di Cetraro, Giuseppe Aieta, già consigliere regionale, in merito al protrarsi della mancata riapertura del Punto nascita dell’ospedale “Gino Iannelli”. “Ieri si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - ha aggiunto Aieta - Tuttavia, penso, che una giornata come questa debba servire per riflettere e agire, laddove si consumano quotidianamente lesione dei diritti delle donne e negazione reiterata di diritti fondamentali come quello, per esempio, alla maternità. È il caso, appunto, di ciò che sta accadendo sul Punto nascita dello spoke Cetraro-Paola, le cui attività sono state sospese a seguito del tragico evento verificatosi il 17 luglio 2019 in cui perse la vita la giovane Santina Adamo”. “Il Ministero della Salute – ricorda Aieta - dispose subito una visita ispettiva, il 27 dello stesso mese, al fine di verificare eventuali responsabilità, e il 4 agosto venne decretata la sospensione delle attività del Punto Nascita da parte del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Nel contempo, fu disposta l’adozione a carico dell’Asp di Cosenza di “tutte le azioni necessarie a superare le criticità evidenziate nella nota ministeriale, oltre a quelle di carattere strutturale già rilevate dalla Commissione aziendale per l’Autorizzazione e l’Accreditamento e dal responsabile dell’Ingegneria Clinica”. Ricostruendo la vicenda, il consigliere cetrarese ricorda altresì che furono sanciti alcuni obblighi per superare le criticità, ma che “In questi anni, nonostante le rassicurazioni del management dell’Asp di Cosenza, non sono stati del tutto completati i lavori strutturali relativi alla realizzazione della nuova Sala operatoria dedicata, due Sale Parto e una Sala post partum all’interno dell’Uoc di Ginecologia-Ostetricia dell’ospedale Spoke di Cetraro-Paola”. “Il 22 novembre scorso - ha aggiunto - il commissario dell’Asp di Cosenza ha indirizzato una propria disposizione organizzativa al direttore facente funzioni della Ginecologia, nella quale si invita il dottor Gigli a voler programmare in breve tempo la ripresa delle attività chirurgica ribadendo che nessun tipo di urgenza potrà essere espletato in attesa del completo ripristino delle risorse tecnologiche e umane che è in via di attuazione”. “In sostanza - ha affermato Aieta - la disposizione organizzativa del commissario dell’Asp non fa altro che confermare che la riapertura del Punto Nascita è di là da venire, se mai verrà. Ma la cosa peggiore riguarda la scarsa capacità di capire che ci stanno portando a passeggio con provvedimenti che passano per vere e proprie conquiste”. Infine, Aieta ha ricordato di aver chiesto in Consiglio comunale che si inoltri richiesta d’incontro al Governatore della Calabria per discutere della vicenda e al tempo stesso si avvii un’azione legale nei confronti dell’Asp, sottolineando: “Il reparto è pronto, le sale operatorie necessitano solo di strumenti tecnologici. Tutto questo perché nel 2019 abbiamo messo in campo una battaglia che non ha risparmiato nessuno e che portò a deliberare la spesa per l’adeguamento del Punto Nascita e il superamento delle criticità ravvisate dal Ministero”.

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