Roberto Viatore e Dmytro Berezyak difficilmente dimenticheranno il 31 gennaio del 2022 perché le immagini di «quella montagna di fuoco» resterà per sempre impressa nei loro occhi e nei loro cuori. I due giovani gommisti di Rende non si sono nemmeno accorti dell’onda mediatica che ieri mattina li ha travolti perché il loro unico pensiero è stato solo quello di «sperare che quell’uomo si possa salvare». Attorno a mezzogiorno, quando erano trascorse quasi tre ore dalla tragedia sfiorata, erano intenti a lavorare come fanno sempre ancora forse increduli del «coraggioso gesto» che avevano compiuto. Non si sottraggono alle domande di giornalisti e curiosi, ma cercano in ogni modo di evitare qualsiasi spettacolarizzazione. Sono lì a lavorare e a raccontare quello che è accaduto. «Erano da poco trascorse le nove – racconta Roberto che è il titolare dell’attività –. Abbiamo visto un uomo scendere da quella macchina gialla (l’auto del 33enne era ancora parcheggiata lì davanti alla caserma dei carabinieri, ndr), togliersi il cappotto e prendere dall’auto una tanica di benzina. Si è fermato davanti al primo cancelletto del comando dei carabinieri». «A quel punto – ha aggiunto Dmytro che lavora con Roberto e che come lui si è buttato tra le fiamme per salvare il giovane – abbiamo visto che ha alzato lo sguardo verso la caserma e poi si è spostato all’altro ingresso. Ci è sembrato come se avesse quasi provato a citofonare. Ma non sappiamo se i carabinieri lo hanno sentito. Poi all’improvviso si è cosparso di benzina e ha preso l’accendino». «È stata davvero questione di secondi – ha spiegato Roberto che cercava di celare l’emozione e di evidenziare il contributo di Dmytro –. A quel punto, non abbiamo esitato un attimo e abbiamo preso subito gli estintori che ho nel locale. Quando abbiamo visto l’accendino e il gesto dell’uomo di cospargersi di benzina per tutto il corpo, abbiamo capito e d’istinto ci siamo fiondati sugli estintori e siamo corsi in suo aiuto». Le fiamme lo ricoprivano tutto, lui ha appena lanciato un grido di dolore ma erano le persone presenti a urlare. Così sono prontamente anche usciti i carabinieri che con gli estintori hanno aiutato i due giovani gommisti a spegnere il fuoco». «È stata una scena molto brutta – hanno commentato Roberto e Dmytro – quell’uomo era diventato in pochi secondi una torcia umana. Abbiamo visto quella montagna di fuoco e abbiamo pensato solo a salvarlo. Poi abbiamo capito che è stato anche molto pericoloso. Noi però speriamo soltanto che si salvi».