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Lorica ricomincia a vivere dopo la tragedia: almeno 700 persone la base della ripartenza

Circa 700 presenze con gente arrivata anche da Laino, dal Crotonese e dalla Puglia

Riprende a vivere Lorica, la perla della Sila, mortificata negli ultimi anni da tre eventi sfavorevoli. Il primo nel 2016, quando Enzo Bloise, originario di Laino Borgo, perse la vita mentre lavorava al nuovo impianto di risalita; nel 2018 prima del Santo Natale con l’inchiesta della Dda “Lande desolate” che ne certificò il blocco per diversi mesi.
Nel gennaio scorso, a causa di un altro incidente sul lavoro, a seguito del quale perse la vita l’ingegner Alessandro Marcelli che nella sua qualità di direttore dell’impianto era andato a visionare l’andamento dei macchinari, ne seguì il sequestro. E accadde in piena stagione e dopo copiose nevicate.
Ieri, dopo che la Magistratura bruzia ne ha ordinato il dissequestro, Lorica era attesa alla prova della riapertura. E c’era timore, perché questa bella Stazione turistica che si adagia sulle fresche e chiare acque dell’Arvo e che da Cavaliere si sale fino al punto che i pini toccano il cielo, sembrava essere trafitta da una sorta di nemesi.
Ieri, dicevamo, la ripresa, che si notava sia sul corso principale, quando l’escursionista Fabiola Oliverio ha espresso con gioia momenti di riapertura, e sia sul lungolago con diversi turisti che si godevano i riflessi e la magia sull’Arvo.
A Cavaliere, dove tante volte in piena notte la colonnina del mercurio arriva anche a meno 15, il clou con tanta gente e gli impianti funzionanti. C’erano almeno 700 persone amanti dello sci e della montagna e la neve non li ha traditi, poiché su quelle falde si scioglie davvero lentamente.

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