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Cosenza, la Kodokan ha il cuore grande: medicinali e coperte per i bimbi ucraini

Da sempre il Kodokan collabora con istruttori e Federazioni estere, prima con istruttori tedeschi portando a Cosenza sia la ginnastica artistica che la ruota artistica, passando poi, con l’apertura dell’est Europa con la Bulgaria, poi con i fortissimi istruttori Russi, appena usciti dalle nazionali Cccp ed adesso con istruttori ed istruttrici ucraini. Sportivi, ex atleti che lasciano la loro patria per vivere di sport, mariti che seguono le mogli ginnaste venendo fino a Cosenza, mogli che seguono i mariti, tecnici sportivi e bambini che crescono imparando prima il dialetto cosentino e dopo la lingua italiana.

In solo cinque giorni tutta la comunità del Kodokan, si è mossa, portando in base alle proprie possibilità un medicinale, una coperta, una spesa fatta ad hoc per bambini, riuscendo a riempire un pullman colmo, pronto a partire verso i confini della Polonia.

Ovviamente tutto ciò è stato possibile collaborando anche con altre associazioni, con piccole imprese e grandi persone, come Sig.poliziotto che è venuto con la volante portando due scatoloni pieni di viveri, al magistrato che ha chiesto di restare anonimo, alla Signora Tiziana che ha portato un kit di primo soccorso che bastava a riempire tre ambulanze e a tutte le mamme che ci hanno sostenuto ,portando viveri e indumenti.

E Grazie di cuore all’Alt ( associazione lotta tumori) di Cs che si è mossa in tutta la provincia, impegnando tutti i suoi volontari ed interpellando altre belle realtà come la “IntrapRende” di S.Stefano, la “Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana” sezione di Cosenza, la Coldiretti, a “Cycleband” di Rende-Cosenza, all’azienda di conserve “Scalzo”, al gruppo di appartamenti di S.Antonio, alla comunita di via Popilia, alla Comunità di Serricella (Acri), alla rappresentanza di Castrolibero ed a tutti.

Riuscire ad aiutare, anche se in parte, una popolazione martoriata dalla guerra, ci ha fatto dimenticare per un attimo le distanze create dalla pandemia. Come disse Henry David Thoreau: “la solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai”.

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