Il reato di omicidio colposo è prescritto. Così la Corte di Cassazione motiva la sentenza, emessa nell’aprile del 2021, al termine della vicenda giudiziaria che riguardava la frana sull’A2 nella quale persero la vita due persone. Dopo 12 anni, si è conclusa la vicenda processuale sulla frana tra gli svincoli di Rogliano e quello di Altilia-Grimaldi, a causa della quale il 25 gennaio del 2009 persero persero la vita due persone e altre cinque rimasero ferite. L’Italia intera rimase scossa per quanto accaduto e per la morte prematura di Danilo Orlando e di Nicolino Pariano, entrambi di Catanzaro, che si trovavano nella stessa auto. Stavano tornando a casa dopo aver disputato un torneo di calcetto amatoriale a Terni. Dalla spensieratezza alla tragedia in pochi istanti.
La Corte di appello di Catanzaro il 3 dicembre 2018 aveva confermato la condanna di primo grado ma riducendo la pena per Josè Librandi, Giuseppe Cavaliere, Nicola Megale e Angelo Gemelli. Librandi era indagato in qualità di direttore dei lavori e capo reparto del posto di manutenzione di Anas; mentre gli altri imputati erano accusati in qualità di responsabili del centro di manutenzione dell’Anas di Cosenza, relativamente ai periodi in cui hanno ricoperto tale carica. Poi, le difese hanno fatto ricorso in Cassazione. Nell’aprile del 2021 gli Ermellini hanno dato parzialmente giustizia alle famiglie delle persone offese, perché i reati più gravi – omicidio colposo e lesioni colpose – erano stati dichiarati prescritti. Gli imputati, infatti, sono stati condannati solo per il reato di frana a un anno di reclusione.
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