Cosenza

Domenica 28 Aprile 2024

Frode fiscale a Cosenza, sequestrati beni per 15 milioni di euro

 

Ammonta a complessivi quindici milioni di euro il valore dei beni - mobili e immobili - sequestrati stamattina dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Cosenza. Il patrimonio sul quale i militari delle fiamme gialle hanno apposto i sigilli appartiene a due società di capitali e a una persona fisica e dell’omonima ditta individuale. L’attività fa seguito all’operazione dello scorso 4 marzo nella quale risultano indagate 25 persone, sei delle quali sono state arrestate. L’indagine – condotta coordinata dalla Procura di Castrovillari e coordinata dalla guardia di finanza – ha portato alla scoperta di una associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Le società coinvolte operano nel settore edile e in quello della raccolta rifiuti. In entrambi nel corso dell’inchiesta sono stati rilevati gravi indizi di responsabilità per reati commessi nel loro interesse e a proprio vantaggio. Per questo è stata per questo disposta la nomina di un commissario giudiziale che si occuperà dell’amministrazione delle stesse per un anno.

Il provvedimento

Il provvedimento deriva dal ricorso in appello promosso dalla Procura di Castrovillari dinanzi al Tribunale di Cosenza avverso l’ordinanza del gip di Castrovillari, con la quale erano state applicate misure cautelari nei confronti di 25 persone fisiche e giuridiche coinvolte in un presunto meccanismo di frode all’Iva, al fine di far riconoscere anche la sussistenza, per alcuni degli indagati, dei gravi indizi del reato di associazione per delinquere. Il collegio, accogliendo la tesi della Procura e ravvisando l’esistenza di una stabile struttura organizzativa composta da alcun persone del medesimo nucleo familiare, ha riconosciuto il presupposto per l’applicazione del sequestro eseguito stamattina nei confronti delle due società di capitali, riconducibili di fatto ai principali indagati. I nuovi soggetti giuridici coinvolti, alla luce degli elementi probatori allo stato raccolti, sono risultati creati ad hoc dagli indagati a seguito del fallimento di una società sottoposta a verifica da parte delle Fiamme Gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano, distraendo i beni di quest’ultima al fine di compromettere le pretese dell’Erario e di tutti i creditori, nonché proseguire l’attività imprenditoriale sotto nuove insegne societarie.

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