Pedace, comunità in rivolta contro la cantante folk Teresa Merante: «I suoi testi strizzano l’occhio alla criminalità»
La cantante della discordia. Capace di dividere una piccola comunità presilana del Cosentino in occasione della festa tradizionale e religiosa che da decenni si svolge a Pedace. Ma ecco cosa scrive all’amministrazione comunale di Casali del Manco un gruppo di cittadini legato al movimento locale “Voci in cammino”. «Uno scandalo! Non troviamo altre parole per esprimere tutto il nostro sdegno per l’infelice scelta della quale l’Amministrazione comunale si è fatta carico. Alla festa di Santa Maria di Pedace, infatti, si esibirà sul palco tale Teresa Merante. Sicuramente sconosciuta ai più, la cantante è assurta ai (dis)onori della cronaca per i suoi testi che paiono strizzare l’occhio agli ambienti della criminalità organizzata calabrese». La giunta ha patrocinato l'evento che ha in programma, per la sera di Pasqua, il concerto della cantante folk che ha più volte, con le sue canzoni, in qualche modo inneggiato alla criminalità organizzata. Un video di Teresa Merante - “U latitanti” - aveva registrato nel recente passato quattro milioni di visualizzazioni finendo poi con l’essere rimosso proprio per i contenuti che rappresentava. La cantante è celebre anche per altri brani dai titoli singolari: «Malandrini cunfinati», «L'omu d’onori», «Il Capo dei capi», «Pentiti e ‘nfamità». Dal canto suo Teresa Merante ha sempre risposto a muso duro alle polemiche suscitate dalle proprie produzioni canore, affermando di «non accettare di essere etichettata come la cantante della malavita in Calabria». Esiste, a dire il vero, una larga produzione di canzoni attribuibili anche ad altri autori che descrivono quasi “romanticamente” le figure dei cosiddetti “uomini d’onore”, dei “vendicatori” e dei latitanti di ‘ndrangheta. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud