Un gemito. Flebile ma continuo. Lo hanno sentito nel silenzio della notte i due vigili del fuoco del distaccamento di Rossano. Armati solo di torce si sono diretti verso quel soffio disperato fino a che non hanno scorto un corpo esile rannicchiato sulla nuda terra. È stata ritrovata così, attorno alle 2 di notte, Pina Sidero, la ragazza di 22 anni scomparsa da casa dal tardo pomeriggio di martedì scorso e ritrovata nella notte tra giovedì e ieri a poca distanza dalla sua casa. Una scomparsa che si è tinta di giallo con il passare delle ore e un ritrovamento che ha ancora tante zone d’ombra su cui far luce. Non appena avvistata la ragazza, i vigili del fuoco hanno subito allertato gli agenti della polizia giudiziaria che fin dalle prime ore della scomparsa hanno avviato incessanti ed estenuanti ricerche, con la collaborazione anche dei carabinieri e l’utilizzo di droni e cani molecolari. La ragazza era legata per un polso con una fascetta di plastica ad un filo spinato di una recinzione che delimita le proprietà agricole. Indossava un vestito leggero blu a bretelle ed era scalza. Visibilmente provata e in stato confusionale, ma in generale in buone condizioni. Dopo essere stata liberata è stata prima portata al pronto soccorso di Rossano dove ha ricevuto le prime cure e una prima visita che costatarne lo stato di salute. Poi è stata accompagnata nei locali del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano dove è stata ascoltata per ore dal pm Valentina Draetta della Procura di Castrovillari. Contestualmente agenti della polizia si sono presentati a casa della ragazza per riascoltare ancora una volta i familiari. Pina è stata descritta da tutti, familiari e conoscenti, come una ragazza riservata, che usciva poco dalla sua abitazione di contrada S. Caterina. Non era “social” e non possiede uno smartphone. Nei racconti non sarebbe emerso alcun dissidio familiare o contrasto particolare. Da subito le ricerche dei poliziotti del vice questore Cataldo Pignataro, sotto il coordinamento dell’ispettore Stefano Laurenzano, si sono concentrate nella zona attorno al casolare in cui la ragazza viveva assieme alla madre e a una sorella. I cani molecolari non avevano fiutato piste che conducessero fuori da quel perimetro. Sta di fatto però che il luogo in cui è stata ritrovata era già stato perlustrato e battuto nelle ore successive alla denuncia di scomparsa. Quindi resta da capire come e quando la ventiduenne sia arrivata li.
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