Il cerchio che le condanne della Corte di Cassazione sembrava avessero chiuso due anni fa, è stato riaperto ieri mattina dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli ermellini ricordiamo si erano pronunciati definitivamente sul procedimento penale denominato “Tela del Ragno” comminando nove ergastoli e confermando, così, quasi tutto l’impianto accusatorio scaturito dall’indagine della Dda. Fine pena mai per Giovanni Abruzzese, Mario Mazza, Gennaro Ditto, Giancarlo Gravina, Mario Martello, Valerio Salvatore Crivello, Nella Serpa, Fabrizio Poddighe e Francesco Tundis. Sono inoltre state confermate le condanne di Umile Miceli (22 anni), Giuliano Serpa (14 anni) e Vincenzo Dedato (11 anni). È stato invece assolto Guido Giacomino. E infine prosciolto, in quanto deceduto, Giuseppe Lo Piano. Gli omicidi contestati nel medesimo procedimento sono stati quelli di Salvatore Imbronisi, Luigi Sicoli, Pietro Serpa, Luciano Martello e Rolando Siciliano. L’omicidio di Tonino Maiorano è invece scaturito in un procedimento parallelo che ha portato all’arresto e alla condanna del reo confesso Adamo Bruno. Grazie al suo pentimento Bruno ha pagato con soltanto 9 anni. Successivamente è arrivata la condanna anche per Gennaro Ditto (ergastolo), Michele Bloise (ergastolo), Pietro Sebastiano Vicchio (30 anni), Antonio Ditto (21 anni), Carmela Gioffrè (21 anni), Maurizio Giordano (9 anni, collaboratore di giustizia). In abbreviato sono stati inflitti invece 30 anni a Mario Martello. Maiorano è stato ucciso a Paola esattamente 18 anni fa, il 21 luglio 2004. Era un operaio forestale incensurato che è stato scambiato per la sua somiglianza a Giuliano Serpa, allora boss e oggi collaboratore di giustizia. L’omicidio di Luciano Martello è maturato dai propositi di vendetta del clan Serpa. Il 12 luglio 2003 a Fuscaldo, un gruppo armato è entrato in azione all’uscita di una pizzeria posta sulla statale 18 dove il boss si trovava con la famiglia. Per l’omicidio Martello sono stati condannati Giovanni Abruzzese (ergastolo) Giancarlo Gravina (ergastolo), Umile Miceli (22 anni di carcere), Fabrizio Poddighe (ergastolo), Mario Mazza (ergastolo), Nella Serpa (ergastolo), Franco Tundis (ergastolo) e Giuliano Serpa (14 anni di carcere).
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