Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Cosenza, i funerali di mons. Nolè. Una città commossa saluta il "suo" vescovo FOTO | VIDEO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I funerali di monsignor Nolè
 
 
 
 
 
 
 
L’amministratore apostolico mons. Giuseppe Piemontese abbraccia i familiari di Nolè
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Tutti a rendergli omaggio. È il giorno più triste per la Diocesi di Cosenza-Bisignano. Quello dell’ultimo saluto a monsignor Francescantonio Nolè, salito alla Casa del Padre giovedì scorso. In prima fila, i familiari del Padre arcivescovo potentino. Poi, le autorità. I sacerdoti, suoi fratelli nella fede e nella preghiera fino all’ultimo giorno, s’inginocchiano dinanzi al feretro e dedicano al loro Pastore qualche secondo di raccoglimento in attesa che inizi la liturgia celebrata dall’Amministratore apostolico monsignor Giuseppe Piemontese, nominato da Roma nei giorni scorsi. Presiede l’Eucarestia monsignor Fortunato Morrone, presidente della Conferenza episcopale calabra. "Caro monsignor Francesco Nolè continua a guidarci da lassù. Che il Signore possa darti pace". Queste le parole ad inizio messa del Vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Gianni Citrigno. Ma durante l'omelia di monsignor Salvatore Ligorio, vescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovosi sono vissuti attimi di paura: un carabiniere è svenuto durante l’omelia. La celebrazione è stata interrotta.

L'omelia

«Padre Francesco, quanto sono imperscrutabili i messaggi del Signore. Siamo tutti attoniti e rattristati per questa scomparsa così imprevista. Nella sua ultima lettera scritta parlava di un inedito anniversario di ordinazione presibiterale: “Il Signore quest'anno mi ha chiesto di celebrarla in maniera diversa, nella sofferenza”. Lui ha testimoniato la differenza tra predicare la croce e portare la croce. Nel suo ultimo messaggio aveva parlato dell'essere credibili. Lo si è quando siamo capaci di distinguere il ruolo dal compito. Se il ruolo rischia di farci diventare personaggi e non persone, il compito invece, è il modo di completare l'opera che Dio ha iniziato in noi. Il ruolo può cessare, il compito mai».  

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