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Omicidio a Cosenza, 74enne ucciso a coltellate da una donna che si è costituita

Una coltellata al torace.  Tiziana Mirabelli, 46 anni, disoccupata, ha ucciso nella sua abitazione del centro di Cosenza, in via Montegrappa 7, un  pensionato di 74 anni che conosceva da tempo. La vittima, originaria di San Fili, si chiamava Rocco Gioffrè ed è stato trovato senza vita dai carabinieri nello stabile poco dopo le 13,30 di oggi. E' stata la donna a presentarsi alla caserma "Grippo" dell'Arma, accompagnata dal proprio legale, per costituirsi e raccontare quanto era accaduto. La direzione delle indagini è stata assunta dalla procura di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo. Il delitto sarebbe stato compiuto nella giornata di giovedì a seguito di un litigio. La Mirabelli avrebbe dichiarato di essere stata per l'ennesima volta aggredita da Gioffrè e quindi costretta a difendersi con il coltello da cucina ritrovato dagli investigatori. Al momento l'omicida rea confessa è sotto interrogatorio negli uffici dell'Arma.

I retroscena

Rocco Gioffrè abitava al quinto piano del palazzo di via Montegrappa dove è stato ucciso. Esattamente era vicino di pianerottolo della donna che ha dichiarato di averlo assassinato. Tiziana Mirabelli  avrebbe riferito che il pensionato sarebbe stato protagonista di un tentativo di approccio sessuale al quale lei avrebbe reagito usando un coltello da cucina per respingerlo. Il delitto, sempre secondo quanto avrebbe riferito la donna agli investigatori, sarebbe stato compiuto tre giorni fa. Il dato cronologico troverebbe riscontro nel primo esame esterno del cadavere compiuto dal medico legale intervenuto sul posto. Il corpo di Gioffrè è stato trovato in una stanza da letto dell'abitazione della rea confessa. La Mirabelli è stata a lungo interrogata dal pm Maria Luigia   D'Andrea, mentre gli accertamenti sulle dichiarazioni rese dalla donna e tutte le verifiche sulla scena del delitto sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Cosenza, guidati dal maggiore Antonio Quarta. Non si capisce perchè l'indagata abbia atteso tre giorni prima di denunciare quanto accaduto. La omicida in passato sarebbe stata soggetta di alcune attenzioni investigative in materia di stupefacenti.

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