Percorsi a dimensione di bambino. La scuola, così come gli oratori, le palestre, i luoghi di aggregazione, é una strada da percorrere per scoprire i panorami e gli orizzonti del domani. Proprio per favorire questa stupefacente scoperta, il dirigente scolastico Massimo Ciglio e il personale docente della storica scuola elementare “Plastina Pizzuti”, in collaborazione con la Fiab, hanno organizzato un interessante incontro per riflettere e confrontarsi sulla mobilità, dal titolo “Come andiamo a scuola? Il giudizio dei bambini sulla mobilità tra casa e scuola”. Questo progetto, nato per coinvolgere gli alunni della scuola e renderli partecipi di una tematica così importante, ha riscosso, da parte degli stessi scolari e dei loro genitori, enorme successo. Sono stati, proprio i bambini a raccontare, con i loro elaborati, con il loro entusiasmo, con la loro capacità di vedere il mondo, la loro idea di città, di mobilità. E questo, è un giudizio di cui tenere conto. Perché, più che le carte topografiche, più che le leggi urbanistiche, più che le visioni metropolitane, sono i bambini che ci insegnano come trasformare le strade in angoli incontaminati dove poter crescere. «L’iniziativa di questa mattina è la conclusione naturale di un percorso di riflessione da parte della scuola insieme alla Fiab su come andiamo a scuola. È volutamente ambigua proprio perché il venire a scuola è molto importante: c’è molta differenza quando si viene a scuola a piedi e dunque si esplora il territorio, si fanno conoscenze piuttosto che in auto e poi essere catapultati sui marciapiedi», commenta il dirigente scolastico Massimo Ciglio. «Nei mesi scorsi abbiamo sottoposto un questionario ai bambini di sei classi e di diversa età, proprio per capire le modalità di trasferimento dalle loro abitazioni fino a scuola e questa mattina abbiamo presentato i risultati, che in alcuni casi hanno riservato grandissime sorprese. Mi preme anche sottolineare che la nostra scuola fa parte della rete Streets for kids, una rete di scuole a livello europeo che si batte affinché le strade prospicienti gli istituti scolastici siano temporaneamente o permanentemente chiuse al traffico e restituite i bambini. L’iniziativa di questa mattina rientra in questa campagna internazionale», ha concluso il dirigente. «A poco più di un anno dalla demolizione dell'isola pedonale di largo Rodotà, davanti alle scuole elementari e medie di via Roma, abbiamo voluto tenere viva l'attenzione sui temi della mobilità e della sostenibilità ambientale rivolgendo le domande direttamente ai bambini tramite dei questionari. Oggi presentiamo i risultati», ha spiegato Ettore Lupo vicepresidente di Fiab Cosenza Ciclabile. Il 56% dei bambini intervistati raggiunge la scuola in automobile, mentre solo il 40% va a piedi ed uno soltanto prende un autobus! Per il 57,5% la percezione dell'ambiente stradale è fonte di pericolo perché «gli automobilisti sono indisciplinati», «c’è tantissimo traffico» e c’è «chi sosta sulle strisce pedonali» che invece dovrebbero essere sempre libere e garantire sicurezza a bambini e non. Colpisce anche che bambini così piccoli segnalino le buche per strada e lo stato dei marciapiedi, sia che vadano a piedi che in automobile. Circa il 90% dei ragazzi intervistati ha una bici e la usa in contesti protetti (d’estate nei cortili, al mare su piste ciclabili) mentre il 30% sottolinea troppo «traffico e rumore». Venendo alle proposte, i bambini della scuola hanno chiesto una nuova forme di mobilità e interazione: i “piedibus” che altro non sono che iniziative di accompagnamento in gruppi da parte di volontari adulti come parenti genitori o insegnanti disponibili. È stato consegnato al termine dell’incontro alla vice sindaca Maria Pia Funaro, che ha partecipato con grande attenzione e sensibilità alla iniziativa, un cartellone con i bigliettini dei bambini con le richieste di miglioramenti sul traffico, le strutture scolastiche e le strade.