Ti trovi di fronte una sua opera e cerchi d'avvicinarti, o ingrandirla, per capire se è una foto o un quadro. Resti affascinato dal gioco di luci e ombre, ammaliato dai corpi. Pensi subito a Caravaggio e Mattia Preti, poi scopri che è Ottavio Marino, artista cassanese straordinariamente capace di dipingere con un click, di dare alla pellicola le sembianze d'una tela, di scalare col suo talento l'insidioso e accidentato mondo della fotografia e dell'arte. Tanto bravo quanto schivo, lavora anzitutto nel malandato ma sempre ammaliante centro storico di Cassano, vergando anche così un messaggio di affetto e lungimiranza, radicamento e bravura che può e deve essere d'esempio e stimolo al pari delle sue opere. Martedì il suo ultimo lavoro, dedicato a un calabrese come lui, come noi, San Francesco di Paola, è stato pubblicato dal nuovo sito di Rai Arte. «Ispirato dall'arte rinascimentale e barocca – scrive la Rai presentandolo – di cui è innamorato, sono immediatamente chiari i riferimenti iconografici alla pittura di Caravaggio e Rembrandt». Poi è Ottavio a raccontare il suo lavoro sul Patrono della Calabria e delle genti di mare. «Le foto sembrano dei dipinti perché sono state scattate utilizzando la stessa luce utilizzata nella pittura e poi sono state trattate pittoricamente in fase di post produzione ricreando quella velatura che ricorda le trame della tela tipica proprio della pittura. Volevo così ricreare un rimando a certe atmosfere pittoriche a me tanto care, non è un modo di tradire la fotografia perché ciò che faccio io è fotografia e fotografia rimane, ma mi piace creare un certa connessione tra diverse discipline artistiche, mi piace creare una fotografia ibrida, una fotografia che possa accogliere e contenere diverse manifestazioni artistiche. Mi piace creare un dialogo tra fotografia e pittura». Ci tiene a ringraziare i modelli coinvolti nell'opera. «Grazie a Luca Attanasio che ha prestato anima e corpo a questo mio San Francesco, a Francesco Rodilosso, Lidia Vigna, Giorgia De Marco e il piccolo Michele Buccolieri. Non racconto tutte le vicissitudini che mi hanno portato alla creazione di questo progetto – aggiunge l'artista cassanese - è stata un’odissea che mi ha permesso di conoscere San Francesco che pur essendo il patrono della mia terra, è entrato nella mia vita solo qualche anno fa quando ho dovuto studiare per conoscere la storia della sua vita e della sua santità. Da allora l’ha scandita quotidianamente in maniera suggestiva e affascinante. È un San Francesco diverso dall’iconografia classica alla quale siamo abituati, ma io volevo raccontarlo proprio così il mio Francesco di Paola». E hai fatto un capolavoro. Grazie, Ottavio.