Cosenza

Lunedì 29 Aprile 2024

L’arte del cassanese Ottavio Marino: i suoi capolavori su pellicola

I capolavori su pellicola di Ottavio Marino
Ottavio Marino è calabrese, originario di Cassano all’Jonio in provincia di Cosenza
Marino è noto per la sua straordinaria capacità di dipingere con un click, creando una tela su pellicola
Una peculiarità che ha fatto sì che le opere da lui prodotte siano finite anche sul sito di Rai Arte
Una grande soddisfazione per Marino che spiega così la sua arte
“Mi piace creare un certa connessione tra diverse discipline artistiche“
Tra i modelli coinvolti nelle sue opere: Francesco Rodilosso, Lidia Vigna, Giorgia De Marco e il piccolo Michele Buccolieri
 

Ti trovi di fronte una sua opera e cerchi d'avvicinarti, o ingrandirla, per capire se è una foto o un quadro. Resti affascinato dal gioco di luci e ombre, ammaliato dai corpi. Pensi subito a Caravaggio e Mattia Preti, poi scopri che è Ottavio Marino, artista cassanese straordinariamente capace di dipingere con un click, di dare alla pellicola le sembianze d'una tela, di scalare col suo talento l'insidioso e accidentato mondo della fotografia e dell'arte. Tanto bravo quanto schivo, lavora anzitutto nel malandato ma sempre ammaliante centro storico di Cassano, vergando anche così un messaggio di affetto e lungimiranza, radicamento e bravura che può e deve essere d'esempio e stimolo al pari delle sue opere. Martedì il suo ultimo lavoro, dedicato a un calabrese come lui, come noi, San Francesco di Paola, è stato pubblicato dal nuovo sito di Rai Arte. «Ispirato dall'arte rinascimentale e barocca – scrive la Rai presentandolo – di cui è innamorato, sono immediatamente chiari i riferimenti iconografici alla pittura di Caravaggio e Rembrandt». Poi è Ottavio a raccontare il suo lavoro sul Patrono della Calabria e delle genti di mare. «Le foto sembrano dei dipinti perché sono state scattate utilizzando la stessa luce utilizzata nella pittura e poi sono state trattate pittoricamente in fase di post produzione ricreando quella velatura che ricorda le trame della tela tipica proprio della pittura. Volevo così ricreare un rimando a certe atmosfere pittoriche a me tanto care, non è un modo di tradire la fotografia perché ciò che faccio io è fotografia e fotografia rimane, ma mi piace creare un certa connessione tra diverse discipline artistiche, mi piace creare una fotografia ibrida, una fotografia che possa accogliere e contenere diverse manifestazioni artistiche. Mi piace creare un dialogo tra fotografia e pittura». Ci tiene a ringraziare i modelli coinvolti nell'opera. «Grazie a Luca Attanasio che ha prestato anima e corpo a questo mio San Francesco, a Francesco Rodilosso, Lidia Vigna, Giorgia De Marco e il piccolo Michele Buccolieri. Non racconto tutte le vicissitudini che mi hanno portato alla creazione di questo progetto – aggiunge l'artista cassanese - è stata un’odissea che mi ha permesso di conoscere San Francesco che pur essendo il patrono della mia terra, è entrato nella mia vita solo qualche anno fa quando ho dovuto studiare per conoscere la storia della sua vita e della sua santità. Da allora l’ha scandita quotidianamente in maniera suggestiva e affascinante. È un San Francesco diverso dall’iconografia classica alla quale siamo abituati, ma io volevo raccontarlo proprio così il mio Francesco di Paola». E hai fatto un capolavoro. Grazie, Ottavio.

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