“In periferia fa molto caldo”, canta Mahmood. E a Cosenza nella festosa piazza Bilotti, già piazza Fera, pure. Ad accogliere il vincitore di Sanremo 2019 è, non a caso, un pubblico focoso, tanto appassionato da essersi appostato sotto al palco del cantante intorno alle 18 del pomeriggio.
Giovani e meno giovani intonano a gran coro “Soldi”, la hit del momento, risultata, tra l’altro, canzone italiana più ascoltata di sempre su Spotify. Col ritornello “Volevo solo soldi, soldi, soldi”, armonizzato come un mantra da migliaia di cosentini, si chiude, pertanto, la sezione “Beni Suonati” del Festival delle Invasioni 2019 e pure il tour “Good Vibes”, di californiana memoria, di Alessandro Mahmoud, che prossimamente farà sold out in tutta Europa. Del resto, nella città bruzia, l’artista porta delle vibrazioni davvero positive. Come con “Good vibrations” dei Beach Boys, anche i brani del suo disco d’esordio, “Gioventù bruciata”, prolungano l’estate e la spostano un po’ più in là.
Dal palco – calcato dapprima dal giovane cantautore calabrese Giovanni Segreti Bruno – si susseguono Africa, Sabbie Mobili e poi, in ordine sparso, Anni ’90, Dimentica, Asia Occidente e via dicendo. In alto le mani si agitano a ritmo, tante altre catturano il momento con dirette Facebook e Instagram Stories. All’andazzo si adegua anche il sindaco Occhiuto che pubblica sui suoi social una foto col divo e commenta: «Col giovane artista simbolo del riscatto delle città contemporanee», aggiungendo l’immancabile hashtag «Cosenza bellissima».
È, insomma, una grande festa: Mahmood, in versione James Dean 2.0, canta insieme al pubblico cosentino, alla generazione “Due Palme”, a chi in questi giorni sta scrollando l’homepage dell’università e ai suoi coetanei. Sono tutti troppo giovani per ricordare, quando bissano “Soldi”, che Otello Profazio, cosentino d’eccezione e cantautore tanto amato per intenderci, già nel 1974 cantava “Qua si campa d’aria”.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia