Celebrati presso il Comune di Cosenza i 75 anni del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, creato dall’Onu all’indomani della seconda guerra mondiale. Da fondo temporaneo ad organizzazione permanente il passo è stato breve e l’Unicef da allora è attivo in tutto il mondo per contribuire alla sopravvivenza, protezione e sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina, soprattutto dei più fragili e vulnerabili.
Il senso di questi decenni di impegno è stato al centro dell’evento che ha voluto approfondire il tema dei diritti dei minori attraverso le testimonianze di tanti volontari e rappresentanti del mondo del volontariato e delle istituzioni.
“Quella dell’Unicef è una storia di infanzie negate, di emergenze affrontate, di bambini curati e protetti. È la storia – ha sottolineato la presidente del Comitato provinciale per l’Unicef Monica Perri - di quanti risultati si possono ottenere quando si collabora tra individui, comunità, governi, ed è frutto delle tante attività, alleanze ed iniziative che sono state portate avanti, anche sul nostro territorio, grazie all’opera di centinaia di volontari. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha radici profonde e lo sguardo sempre rivolto al futuro. Abbiamo scelto la sede di rappresentanza del Comune capoluogo di Provincia – ha continuato la presidente Monica Perri - per lo speciale legame che l’Unicef ha con le istituzioni del territorio, con le quali collabora per portare avanti progetti di impatto per l’infanzia. Città, scuole, musei, ospedali più a misura di bambino sono sinonimo di amministrazioni ed organizzazioni che sanno ascoltare e prendersi cura dei più fragili, per costruire comunità migliori. Il covid purtroppo sta aumentando la povertà e sta radicando disparità: non aumentano solo i bimbi che hanno fame ma anche quelli che non vanno a scuola, che subiscono abusi, che non hanno accesso ai servizi essenziali”.
Al tavolo dei relatori anche il vicesindaco del Comune di Cosenza Maria Pia Funaro, il segretario del Comitato provinciale Unicef Ida Mancuso ed il prefetto vicario di Cosenza Regina Antonella Bardari che si è detta “felice di aver ascoltato testimonianze di impegno da parte di quelli che amo definire apostoli dell’infanzia. Ritengo che sia necessario un impegno corale da parte della società nel garantire vicinanza e sostegno a chi ne ha più bisogno”.
“I 75 anni dell'Unicef sono importanti per il nostro territorio – ha sottolineato il vicesindaco - perché l'Unicef in 75 anni è riuscita a dare un segnale concreto di vicinanza ai minori e ha saputo immaginare un mondo a misura di bambino. L'Amministrazione comunale ha inteso intraprendere un nuovo corso intriso di solidarietà, che vuole mettere al centro la persona e che vuole immaginare una città sostenibile e sempre più a misura di bambino. Mi piace ricordare un antico proverbio Masai secondo cui la terra non è un'eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli. Cosenza è sempre stata una città con un forte substrato di volontariato e di associazionismo e quello di oggi è un segnale evidente”.
Alle rappresentanti istituzionali presenti è stata consegnata la copia della Convenzione dei Diritti dei Minori, approvata dall’Assemblea Onu nel 1989 e ratificata da 196 Stati per proteggere i minori contro ogni forma di abuso e sfruttamento, ridurre la mortalità infantile e la malnutrizione, assicurare percorsi sanitari ed educativi a tutti.
Per l’occasione è stata allestita una “Speciale Mostra delle Pigotte 2021”, le bambole simbolo dell’Unicef, disponibili presso la sede del Comitato alla Città dei Ragazzi.
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