Oltre quattrocento persone si sono riunite nell’anfiteatro della Villa Vecchia per ricordare, da una location a lui molto cara, Antonello Antonante, il fondatore del Centro Rat-Teatro dell’Acquario, e per tanti anni direttore artistico del Teatro Rendano. Antonante è scomparso lo scorso 6 luglio nello stesso giorno in cui Cosenza ha perso anche un altro grande della cultura cosentina, Franco Dionesalvi. Due amici, legati da un amore indissolubile per il teatro e per la loro Cosenza. La città di Telesio ha voluto abbracciare il «grande direttore Antonante», l’attore, lo sceneggiatore, l’innovatore del palcoscenico. E lo ha fatto con i linguaggi che Antonante conosceva bene: la musica e il potere della parola. È stato un innovatore, una «mente lucida e raffinata» come lo hanno ricordato i suoi amici. Nel giorno della sua scomparsa, il sindaco Franz Caruso ha fotografato la personalità geniale di Antonante con queste parole: «Antonello Antonante, uomo di teatro a tutto tondo ha attraversato le diverse professioni del palcoscenico: attore, regista, organizzatore, drammaturgo, direttore artistico. Per Cosenza è stato artefice di particolari colpi ad effetto ed ingaggi singolari, portando nel teatro di via Galluppi i nomi più significativi del teatro di ricerca: da Giorgio Barberio Corsetti a Remondi e Caporossi, tanto per citare solo alcuni di questi artisti. Fu anche tra i promotori dell’arrivo a Cosenza, nel 1988, di Dario Fo, cui il Centro Rat dedicò un vero tributo con la messa in scena, ma al Cinema Teatro Citrigno, del testo per eccellenza del premio Nobel “Mistero Buffo”». E ancora: Fu anche direttore artistico del Teatro “Rendano” di Cosenza, dal 2007 al 2011 e che aspirava a trasformare in un cantiere teatrale in movimento ed in laboratorio permanente, in grado di funzionare tutto l’anno e non solo durante le stagioni di lirica e prosa. Anche per lui studieremo un modo per ricordarlo adeguatamente».