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Cosenza, laboratorio di restauro privo di uomini e mezzi

Attività ferma nei locali della Soprintendenza a San Francesco D’Assisi. Per anni sono state recuperate preziose opere

C’era una volta il laboratorio di restauro della soprintendenza. Nei locali di San Francesco D’Assisi, alle spalle della chiesa, venivano portati e rimessi a nuovo importanti opere che avevano bisogno di urgente restauro. C’era una volta. E adesso non c’è più. Un presidio che si è svuotato mano mano. Anche per motivi di sicurezza. Prima sono venute meno le attrezzature. E dopo il personale. Restauratori della Soprintendenza ormai non ce ne sono più. Gli ultimi sono andati o stanno per andare in pensione. Per lo più erano stati assunti con la ex Legge 285. Senza che siano stati garantiti adeguati ricambi a livello di risorse umane.
E comunque nell’ultimo decennio i lavori di restauro sono andati mano mano diminuendo. Un tempo venivano effettuati d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali. Interventi mirati alla salvaguardia del patrimonio artistico locale. Purtroppo è andato tutto mano mano scomparendo. Soprattutto per la mancanza di restauratori. Non sono stati effettuati nemmeno concorsi che avrebbero potuto alimentare il bacino e creare i presupposti per tenere in vita un servizio che per decenni ha dato ottimi risultati. Alcuni corsi attivati ad hoc per reclutare giovani d’intesa con l’Unical non hanno dato i risultati sperati. Il Laboratorio di San Francesco D’Assisi era diventato un punto di riferimento nel panorama culturale regionale. Tra le ultime opere ospiti delle sale cosentina la Madonna di Piedigrotta, la tela di Santa Maria di Lima del XVIII secolo, la Sacra Famiglia con San Giovanni e la Pala in legno della Madonna del Borgo. Ora lavori di restauro ora non se ne fanno più. E anche il centro storico ha perso un punto di riferimento che era meta di studiosi della materia. Un vero peccato.

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