Ha aperto i battenti nei giorni scorsi la personale di Luca Sivelli dal titolo “Nice Party Nice People”. L’esposizione, che sarà fruibile dal pubblico fino alla fine del mese di febbraio, è la terza iniziativa promossa dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in collaborazione con il BoCS Museum di Cosenza (diretto da Marilena Cerzoso) e fa parte della quarta edizione del progetto “Ceilings”. Al piano superiore del BoCS, quindi, fino a fine mese campeggerà, al centro di una delle sale, un grande acquario che prende vita grazie alle immagini proiettate da uno schermo. Nel video scorrono le immagini girate e montate dall’artista nel suo progetto di “scolarizzazione” dei pesci del suo acquario personale. Sono due i punti di osservazione identificati dall’artista: il primo è frontale rispetto allo schermo e utilizza l’acquario come una lente, il secondo è alle spalle del monitor per guardare il video riflesso nell’acquario avendo quasi la sensazione di guardare un ologramma: «È un’opera da attraversare – ha spiegato l’artista –. È un viaggio lungo un anno cominciato dal bisogno narcisistico di avere un acquario in casa. Osservando il comportamento dei pesci ho cominciato a riscontrare non pochi parallelismi con la nostra società, quindi ho deciso di creare una serie di eventi “in acquario” per i pesci per vedere la loro reazione. Ho creato una serata in discoteca, li ho portati al cinema, in un film di cui erano loro stessi i protagonisti, e ad una mostra fotografica per osservarne le reazioni e le interazioni con la loro immagine. Ho avvertito il loro stato di prigionia e la corrispondenza con alcuni aspetti del nostro vivere quotidiano». Il sound design che accompagna l’installazione, accentuato da un set up immersivo che circonda l’acquario, è stato pensato e realizzato da Vladimir Costabile: «Quando Luca mi ha sottoposto il video che aveva realizzato – ha detto -, la prima idea è stata quella di vedere l’acquario come un microcosmo e mi sono domandato se fuori da quel microcosmo ci fosse possibilità di vita. Da qui, per andare fuori dal quel microcosmo, ho immaginato l’uso della psichedelia utilizzata assieme al concetto attualissimo di audio spaziale. Il tutto dà vita ad una riflessione: la psichedelia è ancora necessaria per poter evadere dal proprio acquario?». Nell’audio, poi, sono inseriti alcuni “Easter eggs” come dialoghi e suoni presi da alcuni film famosi: da “Paura e delirio a Las Vegas” alla riedizione di “Nosferatu”, passando per “La grande abbuffata”. Accanto all’installazione, Sivelli ha aggiunto altri due concept artistici che ampliano l’esperienza del visitatore coinvolgendolo su più livelli. L’artista ha dipinto tre tele a fondo bianco utilizzando i rifiuti organici dei pesci per riprodurre graficamente il pattern delle loro livree, quasi in un’operazione di mimesi, e ha riempito un contenitore con alcune alghe e piante infestanti da acquario disidratate che possono essere manipolate, toccate, “sentite” dal visitatore. L’esposizione, che rientra a pieno titolo tra le molteplici iniziative fortemente volute dall’Accademia per celebrare i 50 anni di attività che ricorrono proprio nel 2023, è stata inaugurata alla presenza del direttore Virgilio Piccari: «Sivelli dimostra la valenza della ricerca artistica in questo periodo – ha detto -. Sono perciò davvero orgoglioso e felice di essere riuscito a convincerlo a realizzare un progetto come questo in cui dimostra quanto un artista, interrogandosi, trovi sempre nuove dimensioni. L’opera ci ha molto gratificato e soprattutto lo ha fatto la decisione di Sivelli di portare ulteriormente avanti questo progetto». A curare l’esposizione, i docenti Aba Catanzaro Simona Caramia e Giuseppe Negro, che anche in questa occasione hanno unito le opere di Sivelli e alcune opere della collezione permanente del BoCS dando forma ad un’area espositiva dai molteplici linguaggi artistici ed espressivi che costituisce un’esperienza multisensoriale. Inoltre, visto il successo fin qui riscontrato, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e il BoCS Museum hanno deciso di prorogare fino a fine mese l’esposizione al pubblico di “Werke Über Werke”, la personale di Bruno La Vergata in cui trovano nuova vita in 65 opere più di 150 manifesti realizzati dal graphic designer e artista cosentino negli ultimi 20 anni.