La scuola cambia il mondo è il portato di una discussione tra docenti, dirigenti, alunni e genitori portata avanti per ben 5 anni e poi rielaborata per altri 2 dagli autori all’interno dei meet-up organizzati dal Movimento dei 5 stelle, ma questa impronta politica ormai non c’entra più nulla con il libro che viaggia su proprie gambe teorico-progettuali didattiche e scolastiche. Già nel titolo si afferma la concezione della scuola come elemento magnetico e sociocentrico, capace di influenzare con un processo di seminazione pedagogica il resto della società, proprio il contrario di ciò che è avvenuto negli ultimi trenta anni nei quali la scuola è stata inserita in quei processi decisionali economici e aziendalisti riducendo il sapere a mera merce sociale. Il libro è strutturato in una divisione binaria testuale per cui i 14 articoli del Documento che dovrebbe diventare decreto legge o legge sono commentati, per tutte le 200 e passa pagine, da una ricchissima filiera di riflessioni teoriche, pedagogiche, filosofiche tese a esplicitare discorsivamente la “brevità” degli articoli stessi. Emerge nei contenuti la matrice di quei pensatori divergenti e marginali che già 50 anni fa avevano previsto la realtà odierna, primi tra gli altri Don Milani e Illich ma il Phanteon di riferimento educativo del libro spazia da Freire, Langer, Lodi a Sardelli, Zavalloni, Esteva e tanti altri ancora. La presentazione del libro è avvenuta nella aula magna del Polo Brutium con la collaborazione della sezione Uciim di Cosenza. Al dibattito erano presenti la dirigente Paradiso, il dirigente Codisposti e i due autori i quali hanno dialogato per più di due ore con il pubblico presente costituito da genitori, docenti e alunni universitari e delle scuole superiori