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Bisignano, sit-in dei dipendenti e marcia degli ambientalisti su chiusura del depuratore

Il depuratore privato del Moccone gestito dalla Consuleco, al momento chiuso perché oggetto di una inchiesta giudiziaria, è oggi al centro di una doppia manifestazione. In mattinata la Fiom Cgil ha organizzato un sit-in dei dipendenti della Consuleco, “a rischio licenziamento”, dalle 9.30 alle 12, davanti alla prefettura di Cosenza. L’obiettivo, scrive la Fiom, è quello di «ottenere l’attenzione delle autorità alla loro grave condizione».

Nella nota sindacale si sottolinea che i «50 lavoratori circa prestavano la loro attività, alle dipendenze della Consuleco, presso il depuratore privato, nonché in quello pubblico, di Bisignano sottoposto a sequestro giudiziario a seguito di una inchiesta i cui risvolti giuridici sono ancora tutti aperti e di cui preoccupa la dilazione dei tempi». La Fiom Cgil, conclude la nota, resta preoccupata dall’indifferenza «finora mostrata da tutte le autorità competenti verso il destino occupazionale dai drammatici risvolti sociali dei lavoratori e delle lavoratrici, in una terra già fortemente povera, con alti tassi di disoccupazione».

Già lo scorso mese di marzo, la Fiom Cgil era intervenuta a sostegno dei lavoratori della Consuleco parlando di «dramma nel dramma». E anche allora denunciava come «nell’indifferenza di tanti, di troppi, si sta consumando l’ennesimo dramma occupazionale nella nostra Provincia», tanto che si parlava di una “tragedia sociale che si unisce a quella ambientale”.

Nel pomeriggio, invece, l’associazione ambientalista Valle Crati, «anche per sostenere il lavoro della magistratura», ha organizzato alle 15 una marcia pacifica di mezzi agricoli e di autoveicoli «per la definitiva chiusura del depuratore privato». Lo spirito, dicono gli organizzatori, è quello di «rimostranza pacifica» e di «reclamare con forza il nostro diritto alla salute».

Alla marcia hanno dato il loro sostegno numerose associazioni ambientaliste ed agricole per ribadire il «no ad impianti che inquinano» perché, scrivono, «il nostro è un territorio a vocazione agricola e non permettiamo a nessuno di distruggere l’ecosistema ambientale esistente». Alle si parte da contrada Torre Grande per fermarsi a Collina Castello davanti al Municipio. In questo modo, «tutti uniti vogliamo difendere la nostra salute e i nostri prodotti agricoli».

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