Giovani e legalità, con il commissario Mascherpa e il "papà" cosentino: il finale? Scrivetelo voi!
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. L’epitaffio all’anti-Stato lo declamò, con la forza tipica di chi non ha paura di nulla, Giovanni Falcone. Colui che la fronteggiò coraggiosamente, e senza sosta. E che per mano mafiosa morì, non prima di aver aperto un solco ancor più netto tra il bene e il male, la Giustizia e ciò che giusto non era (non è). Un esempio che ancora oggi parla con la sua voce, mai spenta, di chi combatte quotidianamente la criminalità. Spesso non basta, necessitano di “rinforzi” più vicini soprattutto alle giovani generazioni, troppo esposte al “fascino” dei guadagni facili, rinforzi che sappiano trasmettere i messaggi giusti utilizzando un linguaggio al passo con i tempi. Che arrivi dritto alla meta. Come? Attraverso il fumetto, ad esempio. Da qui nasce il connubio vincente tra PoliziaModerna e lo scrittore cosentino Luca Scornaienchi che ha dato vita a un personaggio molto caro ai ragazzi e alle ragazze: il commissario Mascherpa. «Sono trascorsi 7 anni ma sembra passata una vita», sottolinea l’ispiratore del graphic novel, ormai da anni sulla cresta dell’onda. «Era il 2016 quando incrociai Annalisa Bucchieri di PoliziaModerna alla Fiera del libro di Roma. Per l’occasione presentammo altri progetti legati al contrasto delle mafie». Stava nascendo il commissario Mascherpa, ma Scornaienchi ancora... non lo sapeva. Così come non poteva minimamente immaginare quale eco avrebbe avuto col tempo. «Pensammo a qualcosa che potesse arrivare dritto alle giovani generazioni, un messaggio dirompente ma allo stesso tempo “fresco”. Tutto ciò necessitava un linguaggio semplice e diretto, abbinato a un contesto credibile. Fumetti e graphic novel legati al tema della criminalità spesso venivano (e vengono) associati a realtà lontane, come gli Stati Uniti. E dire che di “materiale”, alle nostre latitudini – ahinoi – non manca. E allora abbiamo scelto un commissariato di un comune del Tirreno cosentino, Diamante, per ambientare il nostro poliziesco. Come arriviamo realmente ai ragazzi e alle ragazze? I temi trattati sono quelli attuali, fatti di ‘ndrangheta che si sviluppano parallelamente a storie di cyberbullismo, baby gang, revenge porn e challenge pericolose virali sul web». Un fiume in piena, Mascherpa. «Non mi aspettavo potesse essere così seguito, nonostante nutrissi grande fiducia nei confronti della “macchina comunicativa” di PoliziaModerna. Le attese sono state superate. Un’altra spinta determinante è stata la presentazione del primo numero al cospetto del procuratore Nicola Gratteri in occasione del “Lucca Comics”. Il secondo numero è stato addirittura tradotto in inglese in collaborazione con l’Interpol». Al di là dell’aspetto editoriale, che può o meno incontrare il gusto personale, ciò che il graphic novel fa va ben oltre. Soprattutto grazie al legame con il concorso “PrentenDiamo legalità, a scuola con il commissario Mascherpa”. A spiegarne i presupposti e le modalità è proprio l’autore bruzio. «Rappresenta un po’ il fiore all’occhiello del nostro progetto e funziona tantissimo. C’è una grande adesione in tutta Italia. Mascherpa viene pubblicato a episodi su PoliziaModerna da novembre a giugno e poi esce il numero integrale che viene presentato al “Lucca Comics”. Gli studenti e le studentesse ricevono proprio il testo completo con alcune pagine inedite e loro hanno l’opportunità di inventare il finale della storia. Le prime tre storie vengono piazzate in appendice all’albo. Posso assicurare che ogni anno riceviamo delle produzioni molto interessanti che testimoniano la sensibilità dei giovani nei confronti di queste tematiche». Sensibilità che si traduce anche nell’interesse per i film o le serie tv che trattano argomenti del genere. «Non sono affatto contrario alla diffusione di produzioni sulla criminalità e sulle mafie. L’importante è che - conclude Scornaienchi - a chi osserva venga data la possibilità di confrontarsi sia con i “buoni” che con i “cattivi”, facendo capire che è stimolante combattere la delinquenza. Ecco: “Mare fuori”, da questo punto di vista, è il giusto compromesso. Noi ci crediamo fortemente, come testimonia il fatto che il progetto “Commissario Mascherpa” è firmato proprio dalla Polizia». In proposito, ricordiamo che il bando per il concorso “PretenDiamo legalità” è ancora aperto: entro il 31 marzo le scuole potranno presentare i lavori in tema alle questure di riferimento per territorio.