Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rogliano, Altomare subito operativo LE FOTO DEGLI ELETTI

Il confermato sindaco è già al lavoro in Municipio per proseguire l’azione amministrativa degli ultimi cinque anni

Il voto di domenica scorsa ha ampiamente rinnovato il consiglio comunale (8 new entry su 12). La compagine di maggioranza, guidata dal sindaco Giovanni Altomare, al suo secondo mandato, espone 3 conferme su 8: Fernando Sicilia (348 voti), Francesco Altomare (344), Antonio Simarco (340), rispettivamente vicesindaco, assessore e consigliere delegato alla Cultura. Il primato dei consensi, però, tocca alla debuttante Maria Anna Anastasio (383), giovane e brillante professionista. Seguono gli esordienti: Maria Salvino (331), Michele Gabriele (252), Rosario Perri (243), Maria Rita Altomare (234). Della lista vincente non ce l’hanno fatta gli uscenti: Lorella Zumpano (233), Antonietta Russo (228), Franco Bernaudo (184) e Veronica Gallo (158). Una sola conferma nel gruppo di minoranza, “Rinasci Rogliano”, quella di Diego Sicilia (205), eletto nella precedente consultazione con la lista “Un’Altra Rogliano”, dalla quale si è dissociato agli inizi dell’anno, per costituirsi in monogruppo indipendente. Rientra in consiglio, Leonardo Citino, già vicesindaco dal 2001 al 2006, consigliere di opposizione dal 2006 al 2011, che, passato da Forza Italia alla Lega, ha guidato la lista perdente.
I nuovi ingressi sono quelli di Giandomenico Costanzo (249, il più votato del gruppo) e Maria Carmela Palazzo (205). Non è stata rieletta per tre-quattro voti Giuliana Giuliani, già di “Un’Altra Rogliano”. A sorpresa, ha mancato la elezione Mario Canino, assessore dal 2002 al 2006, consigliere di minoranza dal 2006 al 2011. Dello schieramento di minoranza della passata consiliatura non hanno riproposto la loro candidatura Mario Buffone (“Un’Altra Rogliano”) e Cristina Guzzo (“Esserci per fare”). Il numero delle preferenze assegnate ai candidati di “Roglianoditutti”, che ha sfondato abbondantemente la soglia dei duemila voti, descrive la forza elettorale espressa da ciascuno, visto che nessuno è andato al di sotto dei 150 voti. Evidentemente, l’elettorato ha premiato le scelte operate da Giovanni Altomare e dal gruppo dirigente che lo ha affiancato.
Al di là degli aspetti programmatici, è emerso il significato politico della competizione, e questo in ragione della valenza che i due principali candidati hanno annesso alla loro campagna elettorale. Ne sono discese verifiche rappresentative del quadro politico locale, che accerta l’ottimo stato di salute del centrosinistra, che, in sede amministrativa, mantiene il suo trend più che favorevole, e la situazione di crisi del centrodestra, che non riesce ad elaborare un suo progetto credibile e affidabile in ragione di cronici, irrisolti conflitti interni. L’egemonia del centrosinistra è nata nel dopo Buffone, ossia dal 1993 al 2001 (sindaco Carmelo Salvino per due mandati). È stata ribaltata dal 2001 al 2006 e da 15-20 anni, (con le doppie sindacature di Pino Gallo e Giovanni Altomare) si protrae senza soluzione di continuità. Il centrodestra, fondato a ridosso delle Amministrative del 1997 (due seggi di minoranza in consiglio) allorquando è riuscito ad aggregare il Patto Segni con la presenza in loco del leader Mario Segni, ha conquistato la maggioranza nel successivo quinquennio (sindaco Pietro Oliveti), con una compagine ridotta, alla fine, a cinque elementi più il sindaco. Da allora, ha subito sconfitte su sconfitte.

Caricamento commenti

Commenta la notizia