Strana questa legge elettorale. Premia il sindaco vincente garantendogli un’ampia maggioranza che dovrebbe essere segno di stabilità, ma permette beffe e se volete ingiustizie. Curioso, a esempio, in città, il caso del leader di “Cosenza in Comune”, Valerio Formisani, rimasto fuori dal consiglio comunale. Sarebbe stato promosso, invece, se a vincere fosse stato Francesco Caruso.
Beffa dopo il danno
Colpiscono, poi, i casi di altri candidati super votati ma non eletti nell’assemblea municipale. All’avvocato Carmelo Ambrogio, capolista di “Bella Cosenza”, 312 preferenze non sono bastate. Ce l’avrebbe fatta in caso di successo di Francesco Caruso, grazie ai seggi in più concessi dal premio di maggioranza. Nella stessa lista non male pure i 173 voti di Roberta Castellano. Niente consiglio comunale nonostante 253 consensi pure per Massimo Colla, il più votato della lista “Coraggio Cosenza”. Per lui vale lo stesso discorso di Ambrogio, sarebbe stato promosso dal premio di maggioranza in caso di vittoria di Francesco Caruso. Clamoroso il caso di “Forza Cosenza”, con solo due eletti ma molti candidati destinatari di paccate niente male di preferenza. Ce l’hanno fatta solo Antonio Ruffolo (748 voti) e Michelangelo Spataro (527), mentre sono rimasti beffati il consigliere comunale uscente Luca Gervasi che ha portato a casa la bellezza di 463 voti, poi l’assessore Alessandra De Rosa (340), il consigliere comunale uscente Giovanni Cipparrone arrivato a 272 consensi, quanti Maria Francesca Altobello. Molti, in questa lista, pure i candidati andati oltre le 100 preferenze. Anche Fratelli d’Italia ne ha eletti solo tre: il principe delle preferenze Francesco Spadafora (1.172), Ivana Locanto (845) e Giuseppe D’Ippolito (529), mentre non ce l’hanno fatta l’uscente Annalisa Apicella (483), Massimo Lo Gullo (468), Michele Arnoni (382), Francesca Lopez (347) e Salvatore Magnelli (295). Nessun seggio per “La Cosenza che vuoi” nonostante i 203 voti dell’uscente Maria Luisa Arsì. Stesso discorso per la Lega nella cui lista spiccano i 219 voti dell’ex Roberto Bartolomeo. Due seggi a “Occhiuto per Caruso”: Alfredo Dodaro (446) e l’uscente Francesco Cito (422). A bocca asciutta l’uscente Fabio Falcone nonostante 373 voti, Elio De Nardo (282) e l’altro uscente Gaetano Cairo (250). Nessun seggio all’Udc nonostante le 334 preferenze dell’uscente Enrico Morcavallo.
Promossi nonostante tutto
Opposto il discorso nel centrosinistra, dove molti candidati, grazie al premio di maggioranza, sono stati eletti nonostante abbiano incassato molti meno voti di esclusi del centrodestra. Il più votato della lista “Franz Caruso Sindaco”, a esempio, destinataria di 10 seggi è stata l’uscente Maria Teresa De Marco con 421 preferenze. L’ultimo dei dieci Chiara Penna con 165 consensi. Quadro analogo nel Pd che ha portato a casa 8 scranni. Il più votato, anche in tutta la coalizione, è stato Damiano Covelli (532) mentre l’ultimo degli otto è Gianfranco Tinto (162). Due i consiglieri eletti dal Psi: Giuseppina Incarnato con 175 voti e Antonio Golluscio con 110. Doppio volto per le preferenze dei due consiglieri comunali eletti assieme agli altri candidati sindaco: Francesco Gigliotti (212) con Francesco De Cicco e Francesco Luberto (189) con Bianca Rende.