La volontà è quella di evitare un ulteriore rinvio del congresso. Sarebbe il quarto in pochi mesi, mentre le altre province della Calabria hanno espresso da tempo il segretario del Pd e lavorano per raggiungere determinati obiettivi, guardando anche alla crescita del territorio. Cosenza, invece, e il suo vasto hinterland, non riesce ancora a tirare fuori dal cilindro la figura giusta che sappia unire tutte le componenti legate al maggiore partito del centrosinistra, perché, probabilmente, il vero problema risiede proprio nella difficoltà di mettere da parte egoismi e velleità personali.
Domani la fumata bianca
E allora capita di rimandare all’infinito una manifestazione democratica che dovrebbe rappresentare una festa per iscritti e simpatizzanti. Manca ormai un giorno alla presentazione delle candidature (il termine scade domani alle 20) e di nomi neppure l'ombra, almeno sulla sponda di quel Pd che vede seduti al tavolo delle trattative i vari Franco Iacucci, Carlo Guccione, Mimmo Bevacqua, Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio, impegnati a raccogliere le firme (seppure in bianco) e mantenere un filo diretto con la commissione nazionale di garanzia e il commissario della Federazione bruzia, Francesco Boccia. Sull'asse Cosenza-Roma, infatti, si stanno consumando le decisioni da assumere in vista dell’assemblea in programma dal 6 all'8 maggio, al netto di una nuova proroga, caldeggiata da più parti, raccontano i soliti bene informati.
La certezza Tursi e l’idea Nociti
C’è una certezza, nel frattempo: la ricandidatura di Antonio Tursi, già protagonista nella scalata alla guida del Pd prima dell’azzeramento delle operazioni da parte del Nazareno, quando alla fascia di segretario ambiva pure il sub-commissario, Maria Locanto. Mercoledì sera Tursi ha sciolto le riserve durante un incontro avvenuto in città tra l’aggregazione dei Ricostituenti afferente all’ex consigliere regionale, Mario Franchino, la delegazione del movimento Controcorrente, di cui Tursi è presidente, e il gruppo riconducibile a Sergio De Simone, esponente di lungo corso dei democrat, vicino all’ex assessore di Palazzo dei Bruzi, Franco Ambrogio, nonché all’allora governatore calabrese, Mario Oliverio. Il silenzio assordante che si registra dall’altra parte della barricata, induce a pensare, infatti, alla possibilità di dilatare le attese, invalidando la data già fissata per lo svolgimento del congresso. Ieri, però, sono filtrate altre indiscrezioni negli ambienti del Pd, le quali conducono dritte al sindaco di Spezzano Albanese, Ferdinando Nociti, reduce dall’avvincente sfida ingaggiata alla Provincia per occupare la poltrona più importante di piazza 15 Marzo, poi finita al centrodestra attraverso il successo ottenuto nelle urne dal primo cittadino di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro. Nociti, uomo di partito e capace di coalizzare decine di amministratori nella battaglia per la conquista dell’ex palazzo del Governo locale, potrebbe realmente fungere da collante tra le tante correnti gravitanti intorno alla galassia democrat, oltre che riscattarsi dalla recente sconfitta incassata alla Provincia. Tramontate, a quanto pare, le alternative emerse di recente che vedevano in pista il giovane dirigente presilano, Michele Rizzuti e il sindaco di Spezzano Sila, Salvatore Monaco, come pure le indiscrezioni sul consigliere comunale di Castrovillari, Francesca Dorato.
Il numero dei delegati
Intanto la commissione per il congresso, composta da Riccardo Tramontana (presidente), Mimmo Bevacqua, Enza Bruno Bossio, Franco Iacucci e Maria Locanto, ha stabilito di riportare il numero dei delegati dell’assemblea a 60, precedentemente saliti a 80 ma, evidentemente, ritenuti troppo numerosi anche per comporre le liste da affiancare alle candidature.