Un passo avanti e due indietro. Forse anche tre. Sta di fatto che il sindaco di Spezzano Sila, Salvatore Monaco, non sarà più della partita. Ieri, allo scadere della presentazione delle liste per partecipare al congresso provinciale del Pd, il suo nome non figurava più nell’elenco di coloro i quali mirano alla guida della Federazione bruzia, a pochi giorni dalla celebrazione dell’assemblea, spalmata su tre date: dal 6 all’8 maggio, da venerdì a domenica. Bisognerà capire se si sia trattato di un ritiro volontario, oppure di un accordo siglato tra lo stesso Monaco e l'altro candidato di area, Vittorio Pecorato, il cui sacrificio, la volta scorsa, era toccato proprio al vicepresidente dell’internazionale giovanile socialista, nella speranza che potesse prevalere la linea dell'unità tra le componenti. Per lo meno adesso il consesso chiamato ad eleggere il nocchiero del partito in riva al Crati dovrebbe svolgersi regolarmente, rinviato in tre circostanze e foriero di polemiche anche nei medesimi ambienti democrat. Dopotutto a Roma, come pure in Calabria sulla spinta del segretario regionale, Nicola Irto, miravano proprio a chiudere il cerchio intorno a una figura condivisa, superando antichi steccati forieri di sconfitte. Evidentemente Monaco, sostenuto in prima battuta dall'ex consigliere regionale, Carlo Guccione, e dal presidente del Consiglio comunale a Palazzo dei Bruzi, Giuseppe Mazzuca, avrà maturato l’idea del passo di lato allo scopo di favorire questo indirizzo, lasciando via libera a Pecoraro, appoggiato dai vari Franco Iacucci, Enza Bruno Bossio, Nicola Adamo e Mimmo Bevacqua. Resta sul tappeto la mozione Antonio Tursi, leader del movimento Controcorrente, supportato fin dall’inizio dai cosiddetti Ricostituenti di Mario Franchino e dal gruppo capeggiato da Sergio De Simone. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza