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Nonna Maria spegne 100 candeline, a Cosenza la cerimonia del Comune tra ricordi e aneddoti - Foto

Ha spento 100 candeline, circondata dall'affetto dei suoi cari e della sua città dove il sindaco, per l'occasione, ha organizzato una breve ma significativa cerimonia.

E' la signora Maria Ottolenghi che questa mattina, ha festeggiato le sue 100 primavere nel Chiostro di San Domenico, a Cosenza, alla presenza dell'assessore Rosaria Succurro che ha sostituito il Sindaco Mario Occhiuto che non ha fatto mancare il suo calore e la sua vicinanza alla signora Ottolenghi ed ha voluto che l'assessore le consegnasse una pergamena. “La città di Cosenza – si legge nella pergamena – oggi può vantare di annoverarla tra le cittadine più longeve. La vita le ha concesso il privilegio di festeggiare insieme ai suoi cari questo importante traguardo. Felice di poter condividere con lei questo momento lieto, a nome mio e dell'Amministrazione comunale, desidero esprimerle le più vive congratulazioni, augurandole ancora tanti attimi felici come questo nel calore della sua famiglia”. Con lei c'erano, infatti, la figlia Antonella e il nipote Gianni.

100 anni portati con fierezza, elegante, profumata della sua inseparabile acqua di colonia, alla quale non rinuncerebbe per nessun motivo al mondo, la signora Maria Ottolenghi ha una memoria di ferro e ricorda con estrema lucidità episodi del passato, suddivisi tra gioie e dolori. Tra i dolori più grandi, la guerra. Il secondo conflitto mondiale costrinse, infatti, all'allontanamento da casa suo marito, Orlando Perrone che al fronte era radiotelegrafista e durante la guerra tornò molto utile all'esercito. Erano sposati da poco (Maria aveva 19 anni). Il distacco fu carico di sofferenza. Ma Maria non si perse d'animo, restando ad aspettare il suo sposo.

Gli anni della guerra per Orlando furono travagliatissimi, quasi un calvario. Catturato in Jugoslavia, fu deportato prima in Polonia, poi in Cecoslovacchia, infine in Germania in un campo di concentramento. I suoi commilitoni non fecero più ritorno a casa. Per Orlando, per fortuna, le cose andarono diversamente. Aiutato da alcuni partigiani, riuscì a scappare e, inaspettatamente, quando tutto sembrava perduto, si ricongiunse alla sua famiglia e alla sua sposa.

Dal 1962 Maria Ottolenghi vive a Cosenza dove, dopo la morte del marito, di divide tra i due figli, gli otto nipoti e i sei pronipoti. A chi le chiede qual è il segreto della sua longevità risponde senza esitazioni: “mangio di tutto, ma soprattutto molta verdura”. Ama preparare la pasta fatta in casa e il pane: “ho impastato fino a 30 chili di pane”. Dispensa sorrisi e baci a tutti e, sfogliando l'album dei ricordi, racconta di quella volta che a Fagnano fece la sua comparsa la prima automobile: “Scappammo tutti in casa, impauriti dal rumore”.

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