La città di Cosenza accresce il suo palmarès con l'attribuzione del Premio nazionale Urbes-Award assegnato dalla autorevole rivista Urbes, testata specialistica che si occupa di urbanizzazione, benessere e salute nelle città. L'importante riconoscimento è stato assegnato alla città di Cosenza “per aver inserito a livello pianificatorio – si legge nella motivazione – lo studio degli impatti di salute in ogni politica pubblica e, in particolare, per aver realizzato il Parco del Benessere”.
L'ufficializzazione del premio, la cui cerimonia di consegna è fissata per il prossimo settembre, è avvenuta oggi a Roma, in occasione della giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città, dal titolo “Ripartiamo” e svoltasi nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All'importante evento, promosso da Anci, dall'Healt City Institute e da C14+, l'Osservatorio permanente sui determinanti di salute nelle 14 Città Metropolitane e nelle maggiori città italiane, ha preso parte il Sindaco Mario Occhiuto, insieme a un parterre particolarmente significativo composto, tra gli altri, dalla Sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, al Vice Presidente vicario di Anci, Roberto Pella, ad Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidente dell'Healt City Institute.
Tra gli intervenuti anche il Ministro della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese, la sottosegretaria di Stato allo Sport Valentina Vezzali, il Presidente della Fondazione Censis Giuseppe De Rita, la rettrice dell'Università “La Sapienza” di Roma Antonella Polimeni e il Presidente del Consiglio nazionale di Anci e Presidente di C14+ Enzo Bianco. Nel corso della manifestazione è stato presentato da Andrea Lenzi il documento “Italian Urban Healt Declaration”, una sorta di decalogo con i dieci punti fondamentali di buone pratiche per il bene comune, per la promozione della salute e del benessere delle città. Su questo aspetto anche il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha detto la sua, nel corso del dibattito moderato dalla giornalista di “Repubblica” Annalisa Cuzzocrea.
“Finalmente – ha esordito Occhiuto - nelle politiche urbanistiche si mette al centro il tema della salute e del benessere dei cittadini. Noi abbiamo ereditato città che avevano seguito criteri diversi. C'è un paradosso spesso viviamo in case molto confortevoli, forse ancora più confortevoli della reggia di Versailles dove non c'era neanche l'acqua corrente. Le case moderne hanno impianti di climatizzazione e tutti i comfort, ma molto spesso si trovano all'interno di quartieri invivibili, inquinati, dove è diffuso il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, dove c'è inquinamento atmosferico e dove impazza il traffico veicolare. In definitiva il benessere è lo stare bene insieme. Le persone – ha puntualizzato il Sindaco di Cosenza e delegato nazionale Anci all'urbanistica e ai lavori pubblici - hanno costruito le città non perché volessero avere una casa, ma perché vogliono stare insieme. Noi abbiamo falsamente inseguito politiche urbanistiche incentrate sull'uomo, ma soprattutto sulle cattive abitudini degli uomini, come quelle di utilizzare sempre e comunque le auto per arrivare vicino casa o per fare shopping, di avere case confortevoli, ma inquinanti, di non fare una corretta raccolta dei rifiuti e quindi di inquinare con i rifiuti le discariche. Mettere al centro delle azioni di un Sindaco la salute e il benessere – ha aggiunto Occhiuto - vuol dire cercare di contrastare queste cattive abitudini, come, ad esempio, togliere le auto dalle città, gli agenti inquinanti, fare la raccolta differenziata con il sistema porta a porta. In una città dove ci sono ancora i cassonetti stradali, non può esserci una testimonianza di civiltà, perché la raccolta differenziata si fa non per tenere la città più pulita (è molto più semplice pulire la città con i cassonetti stradali e non farlo con il sistema porta a porta) ma è importante convincere i cittadini che queste politiche e buone pratiche vanno nella direzione giusta. Le città che hanno in qualche modo alimentato le speculazioni, le espansioni, le prevaricazioni, così come è avvenuto con la città ideologica che teorizzava lo stereotipo della casa collettiva, dove si mettevano insieme solo le persone di alcuni ceti sociali in quartieri che oggi sono quartieri di insicurezza urbana e sociale, sono modelli che non devono essere ripetibili. Oggi – ha detto con forza Mario Occhiuto - dobbiamo fare un passo indietro e ripensare alle città delle idee, del benessere, della salute, dove i Sindaci contrastano - compito non facile - queste cattive pratiche consolidate. Ho chiuso una strada principale del centro città dove ci sono due scuole primarie – ha raccontato Occhiuto alla platea della sala monumentale della Presidenza del Consiglio - e ne ho ricavato una piazza, ma moltissimi cittadini volevano a tutti i costi che le macchine continuassero ad attraversarla. A Cosenza abbiamo realizzato una ciclopolitana con 40 chilometri di piste ciclabili che tocca tutti i punti di interesse della città, ma anche in questo caso ho dovuto fronteggiare tutti quelli che volevano non ridurre le carreggiate stradali. Ringrazio la rivista Urbes che ci ha assegnato il premio come città del benessere perché abbiamo chiuso una strada del centro della città per farne un Parco lineare urbano con i campi di strada. Fare politiche del benessere vuol dire stimolare i cittadini a praticare attività fisiche all'aperto. Oggi le persone vivono molto più a lungo, venti anni in più in media rispetto a decine di anni fa, però gli ultimi anni della vita sono quelli più difficili dal punto di vista della salute. Una città nella quale c'è una maggiore possibilità di praticare attività fisica all'aperto e dove c'è più verde ed è più bello passeggiare, è sicuramente una città più vivibile, ma è anche più competitiva. Faccio l'esempio della città che mi onoro di guidare, Cosenza, che in 10 anni è risalita in tutte le graduatorie nazionali, dal rapporto sull'ecosistema urbano ad altre. Eravamo agli ultimi posti, adesso ogni anno siamo ai primi posti dopo città del Nord Est, come Trento, Bolzano, Mantova che sono “mostri sacri” della vivibilità. E siamo riusciti a scalare queste classifiche – ha aggiunto Occhiuto - grazie ad alcune buone pratiche che Cosenza ha adottato sulle piste ciclabili e sulla mobilità sostenibile. Ma la nostra città è diventata più competitiva anche da un punto di vista commerciale. Cosenza, nel rapporto sulle città intermedie presentato nel 2020 al Presidente della Repubblica Mattarella, è la città che cresce per numero di imprese facendo registrare un aumento dell'8,3% contro una media dello 0,2 % a livello nazionale. Questo vuol dire che le città più vivibili sono quelle che puntano sì sulla mobilità sostenibile, ma anche quelle che puntano sulla rigenerazione urbana, da intendersi come l'inserimento di un nuovo processo di costruzione della città, innovativo e che non è solo quello che incide sulla sua coesione sociale, ma che trasforma la città migliorandone la qualità anche da un punto di vista della vivibilità e della salute”.
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