La macchina fotografica per Marika Greco è il prolungamento speciale del suo sguardo, proiettato sulle bellezze che le sono intorno. Un occhio attento che non lesina i particolari: si sofferma su ciò che si nasconde dietro le case e i paesaggi calabresi, custodi di tradizioni, usanze e culture. E pensare che fino a pochi anni fa la vita di questa fotografa cosentina aveva preso una direzione completamente diversa. Ma quando una passione pulsa nelle vene, si deve avere il coraggio di intraprendere delle scelte essenziali per vivere con pienezza la propria esistenza. E così è stato per Marika Greco. Con tono pacato e dolce, racconta di cosa l’ha spinta a prendere questa decisione, a lasciare un lavoro certo per dedicarsi prima all’arte fotografica e poi ai viaggi fotografici in Calabria, scoprendone i picchi di bellezza da condividere. «Non c’è bisogno di andare lontano per raccontare delle storie. Ho ammirato paesaggi, scattato volti di giovani e anziani, scovato la meraviglia a migliaia di chilometri dalla mia terra. Ma, tra le tante cose che mi ha insegnato la pandemia, c’è la consapevolezza, concreta, di un immenso patrimonio culturale e paesaggistico calabrese. Ci sono posti e tradizioni della Calabria, infatti, che non conoscevo. Tanti altri li voglio scoprire e raccontarne la bellezza con la fotografia». Il lavoro in azienda, poi l’addio «Lavoravo in un’azienda che mi ha dato molto. C’è un legame affettivo che nessuno potrà mai spezzare. Col tempo mi sono accorta che le mie esigenze erano mutate. Volevo altre motivazioni. Sentivo la voglia di mettermi alla prova e di fare il salto. Se va male, mi sono ripetuta, almeno posso dire di averci provato». Così due anni fa Marika Greco, che si occupava di commerciale, ha mollato tutte le certezze. Comprato nuova attrezzatura e, mappa alla mano, programmato viaggi. Non aveva messo in conto il Covid, però, né il blocco di viaggi, degli eventi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza