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Acri, le reliquie di Sant’Angelo sono rientrate a casa. Era dal 1976 che non venivano portate in America

Le reliquie di Sant’Angelo d’Acri sono rientrate a casa, nella Basilica a Lui dedicata e che le custodisce, dopo una lunga peregrinazione che ha toccato diverse città degli Stati Uniti, da New York al New Jersey e Rhode Island. Ad attendere il reliquiario, nelle diverse parrocchie che le hanno accolte, una moltitudine di fedeli, corregionali devoti ma anche tanti credenti delle comunità americane che hanno mostrato grande interesse verso la figura e la storia di Sant’Angelo d’Acri.

Era dal 1976 che le reliquie non venivano portate in America, oggi grazie alla Fondazione Sant’Angelo d’Acri e ai Frati Minori Cappuccini di Calabria, in tanti hanno potuto venerare e godere della benedizione in nome del Santo acrese. A conferma dell’importante seguito avuto, la raccolta delle tantissime buste con le intenzioni di preghiera espresse dai fedeli e che sono state affidate all’intercessione del Santo. Un sentimento di profonda Fede, un grande bisogno di ascolto e la ricerca di una serenità spirituale ha accompagnato le Messe in onore dell’’”Angelo della Pace”, presiedute da Padre Francesco Donato, Superiore del Convento dei cappuccini di Acri, e dal presidente della ‘Sant’Angelo Foundation’, Alessandro Crocco. Entrambi hanno voluto esprimere apprezzamenti per la grande partecipazione e ringraziare i tanti che hanno reso omaggio al Santo patrono di Acri.

“La peregrinatio di Sant'Angelo d'Acri - ha affermato Padre Donato - nel territorio statunitense ha testimoniato il desiderio che la sua novità e santità diventino nostre e si diffondano in questa parte del mondo, rilasciando semi e frutti di grazia, di bene, di vita e di un futuro carico di speranza. Lui ci ha riportato - sottolinea il Superiore del Convento dei cappuccini di Acri - la gioia del vangelo, che saputa declinare nel giusto modo, diventa forza per le persone, per il popolo, per la società aiutandoci a risolvere le complesse e delicate situazioni che oggi ci attanagliano e donandoci la forza per poter risalire la china con uno slancio nuovo”.

“Non posso che ricambiare - dice il presidente Alessandro Crocco -  il grande affetto delle tante comunità che hanno reso omaggio alle reliquie e ringraziare chi ci ha accolto nella propria parrocchia, con servizio e devozione, sicuramente oltre le aspettative. Un afflato, mi piace definirlo così, - ha commentato Crocco - che ha reso ogni momento importante e intenso e ha mostrato quanto bisogno c’è in ognuno di noi di pace e di preghiera, per rinnovare la nostra Fede e riconciliarci con Dio. La figura di Sant’Angelo, il suo messaggio, la sua storia, non potevano non toccare l’animo e offrire momenti di riflessione e comunione. Sono certo - ha concluso - che questo potrà diventare un appuntamento fisso e che vedrà la Fondazione impegnata, già da subito, per il prossimo anno e con la volontà di poter portare le reliquie in più realtà possibili. L’intenzione di accrescere sempre di più la conoscenza di Sant’Angelo e raccogliere intorno a Lui una moltitudine di fedeli che possano trovare nella sua figura sostegno e esempio da seguire”.

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