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Civita, alle Vallje visita del presidente della Repubblica del Kossovo

Si è conclusa con successo e numeroso pubblico l’edizione 2023 delle vallje civitesi, con la partecipazione oltre che dei gruppi arbëreshë provenienti dalla provincia di Cosenza, Catanzaro e dalla Basilicata anche con la partecipazione di due gruppi Kossovari  provenienti da Ginevra  e dalla scuola Ernest Koliqi di Tirana, oltre alla pianista Ermira Lefort. Un’atmosfera gioiosa e armoniosa ha segnato l’intero pomeriggio di martedì 11 aprile nel borgo italo albanese di Civita dove il  senso di appartenenza all’etnia diventa sempre più vivo, le tradizioni tornano a essere realtà viva e musicale. Quest’aria magica  caratterizza la vallja, antica, dolce tragica e struggente che ricorda l’eroe Giorgio Castriota Skanderbeg, che guidò il suo popolo in terra di Calabria.

Quest’anno in occasione delle vallje il piccolo borgo arbëresh noto per essere Borgo più bello d’Italia, Bandiera Arancione e Patrimonio Unesco per quanto riguarda le  Gole del Raganello, ha ricevuto la visita del Presidente della Repubblica del Kossovo Vjosa Osmani accompagnata dall’ambasciatrice della Repubblica del Kossovo in Italia Lendita Haxhitasim. Il numeroso pubblico ha calorosamente salutato  la Presidente  al suo arrivo. Dopo i saluti istituzionali, presenti oltre al sindaco  della comunità di Civita Alessandro Tocci, il sindaco di Acquaformosa, Gennaro Capparelli, il Vicepresidente della Provincia di Cosenza, Giancarlo Lamensa il Presidente facente funzioni del Parco Nazionale del Pollino, Valentina Viola.

Nel suo intervento la Presidente ha affermato: “l’identità culturale e linguistica arbëresh è una parte preziosa  dell’identità e della cultura albanese. Pertanto la sua conservazione è vitale per tutta la nostra  nazione. La festa delle vallje oggi nei comuni arbëreshë  di Civita e di Frascineto  è una testimonianza della conservazione di queste tradizioni che si sono tramandate nei secoli”. La Presidente ha poi proseguito la sua visita tra i gruppi partecipanti che le hanno reso onore con canti e danze.

Secondo la tradizione, questa festa è la commemorazione di un avvenimento storico molto importante per la storia degli arbëreshë,la vittoria riportata da Giorgio Castriota  Skanderbeg, il quale, alla guida di un piccolo esercito, sconfisse le armate turche guidate dal rinnegato Balabano, salvando la cittadella di Kruja il 24 aprile 1467 che secondo il calendario Giuliano in vigore in quel tempo era proprio il martedì dopo Pasqua. Un ballata questa tramandata di generazione in generazione di canto in canto, che oggi è diventata un’ accattivante  e avvolgente suggestione fonetica, cantata e ballata oggi al ritmo di strumenti quali fisarmoniche e organetti ,un tempo solo con l’ausilio della voce. La regola vuole infatti che la Vallja con il suo incedere, imprigioni al suo interno delle persone rappresentate nel presente da forestieri e fatte prigioniere, le quali per essere liberate devono pagare il simbolico riscatto, che consiste nell’offrire da bere e da mangiare per poi essere ringraziate con il canto. Le vallje di Civita danno appuntamento all’edizione del 2024.

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