Dire che sia arrivato in punta di piedi nella Città dei bruzi è addirittura esagerato. Perché dei primi passi di Aldo Florenzi a Cosenza non si ricorda nessuno. A volerlo in rossoblù, per il settore giovanile, è stato il responsabile del vivaio in persona, Sergio Mezzina, che lo ha preso inizialmente in prestito dal Chievo Verona (società che, a un certo punto, non ha puntato più sul centrocampista sardo) ma non certo per foraggiare da subito la prima squadra. Sin dal campionato Primavera, però, gli addetti ai lavori si sono resi conto di avere a che fare con un progetto di calciatore interessante, al massimo con un punto interrogativo legato alla fisicità.
Il bivio Viola, il sogno Azzurro
La svolta all'inizio della passata stagione quando, complice un mercato che stentava a decollare, i rossoblù si sono presentati all'esordio in Coppa Italia contro la Fiorentina con un gran numero di componenti del vivaio. Vlahovic si prese la scena segnando una doppietta, ma la prestazione di Florenzi, classe 2002, non è passata in secondo piano nonostante la pesante sconfitta (4-0). Anche ad Ascoli, esordio in campionato, il centrocampista ha dimostrato di poterci stare. Un crescendo di prestazioni positive, fino all'apice del finale scoppiettante dell'ultimo campionato, con tanto di salvezza, titolarità e fascia di capitano a sprazzi. Questo è l'anno della consacrazione. Sono arrivati anche i primi gol e le prestazioni risultano sempre all'altezza. E se anche Mancini, ct della Nazionale, gli ha fatto assaporare l'azzurro in occasione di uno stage, vuol dire che Florenzi è un prospetto da tenere d'occhio senza distrarsi mai.
Una “scossa” adrenalinica: coast to coast vivente e vitale
Chi è o, meglio, cos'è Florenzi? Una scossa elettrica: rapida e incisiva. Arriva e neanche te ne accorgi ma intanto ti ha già fulminato. Adrenalina pura, spesso illogica, artista di pancia più che di intelletto ma tremendamente trascinante. Con o senza (Aldo) fa tutta la differenza di questo mondo. Un coast to coast vivente e vitale. Che probabilmente in rossoblù resterà capitan futuro e non diventerà capitan presente perché su di lui si sono concentrate le attenzione di club di serie A. Trattenerlo sarà difficile (a prescindere dall'esito della stagione), se non impossibile. Ma lui al futuro, al momento, non pensa. Perché c'è la barca cosentina da condurre il più serenamente possibile verso il porto della salvezza.
Oggi Florenzi spegne 21 candeline. Lo farà in compagnia della famiglia che nella giornata di ieri ha popolato gli spalti del “Marulla” al gran completo. Quando possono, Aldo vengono a vederlo dal vivo. Il loro Aldo. Quello che anche d'estate, da ragazzino, si alzava presto per andare a correre mentre amici e coetanei rientravano dalle discoteche. L'unica danza che Florenzi conosce è quella che contempla un pallone incollato ai piedi. Con questa postura che ha fatto innamorare Cosenza. Con questa postura vorrà custodire la serie B dei “lupi”. Ancora una volta.
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