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Cosenza si gioca i playout per la B, Corbelli: “Meritiamo la salvezza, tutti allo stadio!”

In vista dei play out, a sostegno del Cosenza, ritorna in campo, anche un vecchio supporter rossoblù, storico conduttore televisivo sportivo, per molti anni, delle prime tv private locali. Franco Corbelli, nella veste, dunque, per una volta, non di leader del Movimento Diritti Civili, ma di vecchio tifoso dei Lupi. «Il Cosenza merita di restare in B in questo campionato e di lottare per la serie A il prossimo anno. La salvezza conquistarla sul campo senza aspettare, nel caso di sconfitta, un nuovo ripescaggio, perché la Sampdoria sarà salvata! Tutti allo stadio giovedì e arbitri di assoluto valore e grande esperienza per entrambe le partite con il Brescia», afferma Corbelli, in una nota. «Sono convinto che non serve fare appelli per riempire anche giovedì sera lo stadio ‘Gigi Marulla’. Basta vedere lo spettacolo straordinario ed emozionante delle ultime due partite, con il Venezia e il Cagliari, che ho seguito dagli spalti. Auspico che il Cosenza conquisti la salvezza sul campo, senza pensare alla Sampdoria e, in caso di sconfitta, aspettare eventuali regali e nuovi ripescaggi, che, questa volta, non ci saranno perché il blasonato e storico club doriano sarà sicuramente salvato. E io, da sportivo, faccio il tifo perché questo accada. Quello che mi auguro e chiedo è di vedere designati dalla Lega, per le due partite con il Brescia, arbitri di assoluto valore e grande esperienza». Corbelli è  da sempre un vecchio tifoso rossoblù che ha, come detto, per molti anni, prima e dopo la storica promozione in serie B, del campionato 1987-88, condotto centinaia di trasmissioni sportive(Rossoblù, l’Indiscreto, Rotocalcio…finite anche sui settimanali nazionali di spettacolo) dagli schermi delle prime storiche tv private cosentine(Cam Tele 3, Teleuno, Televiva, Cinquestelle…) e che nelle ultime due settimane, con il Cagliari e per la partita con il Venezia, è ritornato allo stadio dopo molto tempo. «Il Cosenza in serie B è un patrimonio non solo sportivo, ma sociale, economico, culturale di una intera città e provincia che va salvaguardato. Per questo oggi bisogna sostenere la squadra, con grande entusiasmo e partecipazione popolare, come è avvenuto, in modo eccezionale, nelle ultime due partite.  Le mie note e importanti battaglie e la pandemia mi hanno un po’, in questi anni, tenuto lontano dallo stadio. Vi sono ritornato in questo finale di campionato, grazie a mio nipote Francesco, tifosissimo, oltre che della sua Inter, anche dei nostri Lupi. In un momento importante e particolarmente delicato, bisogna far sentire forte il sostegno ai Lupi, così come fanno in modo ammirevole i tifosi con in testa gli impareggiabili ultrà che, ricordo, in tutti questi lunghissimi anni, non hanno mai smesso di sostenere, in casa e nelle lunghe trasferte, il Cosenza. Per difendere la causa rossoblù ero, nel 2004, a fare la… marcia su Roma, insieme ai tifosi , per andare a protestare davanti alla sede della Figc nella Capitale. Per denunciare i clamorosi torti arbitrali che subivamo, senza mai ricevere un rigore a favore, sono andato più volte a La 7, ospite nel popolare “Processo del Lunedì” del compianto mio amico Aldo Biscardi, a indossare, per tutta la durata della trasmissione, la sciarpa rossoblù. Ma insieme alla passione sportiva ho sempre unito quella civile e in una storica domenica sono riuscito, insieme all’allora presidente Paolo Pagliuso, e al compianto presidente della  Provincia Antonio D’Acri, ad organizzare la Giornata dell’Accoglienza e della Solidarietà e a far arrivare, a bordo di alcuni pullman, allo Stadio San Vito un centinaio di migranti residenti a Badolato. Queste bellissime storie i ragazzi, i giovani tifosi di oggi non le conoscono. I loro padri invece si. Ho voluto ricordarle oggi, alla vigilia di questo importante spareggio dei play out dopo il mio ritorno allo stadio per sostenere il nostro Cosenza”.

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