Don Andrea Piccolo ha il volto stanco di chi ha dovuto combattere contro un qualcosa di molto potente. Quello stesso qualcosa che, da ormai un anno, tormenta ogni singolo abitante del pianeta Terra. Perché il coronavirus è così subdolo da non guardare in faccia nessuno. Da dodici mesi a questa parte, infatti, miete vittime e semina il panico. Il parroco di San Giovanni in Lattarico, però, ha trovato la forza necessaria per ribaltare un verdetto che, a un certo punto, sembrava già scritto. «Ho temuto di morire, perché a un certo punto il livello di saturazione era così basso che le forze sono crollate e mi sentivo quasi immobile. Anche per un uomo di Fede è dura», sottolinea, «ma la Fede aiuta, certo che aiuta, soprattutto a riconciliarti con se stesso. Così come le persone che stanno vicino e i medici che hanno svolto un lavoro eccezionale. Dobbiamo vaccinarci. Assolutamente».
I consigli di don Andrea
«Ho contratto il virus nel modo più banale: toccandomi gli occhi con le mani. Un gesto banale, ma che ha significato tanto. Questo significa che anche situazioni all'apparenza significanti possono influire. Invito tutti quanti a prestare attenzione: siate prudenti e utilizzate i dispositivi di protezione». Don Andrea è ancora molto stanco, vero, ma ha messo il subdolo patogeno alle spalle. Finalmente.
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