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Terme Luigiane, i lavoratori scuotono Spirlì: “Presidente firmi subito il provvedimento” VIDEO

Dopo un’attesa di venti giorni dall’ultimo incontro ufficiale sembra essere calato il buio sulla ripartenza delle attività

I lavoratori delle Terme Luigiane sono dalle 13 e 30 in Regione in attesa di essere ricevuti dal presidente facente funzione Nino Spirlì. Dopo un’attesa di venti giorni dall’ultimo incontro ufficiale sembra essere calato il buio sulla ripartenza delle attività. Sul posto anche carabinieri e polizia. I lavoratori avevano iniziato a manifestare all’ingresso della Cittadella chiedendo con insistenza un provvedimento urgente. “Spirli ci aveva promesso “non solo parole” e ci abbiamo creduto riponendo tutta la nostra fiducia e speranza nell’impegno che ci aveva assicurato”. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine è rimasta all’ingresso della Regione una delegazione di cinque lavoratori con la speranza di essere sentita dall’amministrazione regionale.

La risposta di Spirlì

«Pur compenetrandomi nelle preoccupazioni e nelle ansie dei dipendenti, e pur riconoscendo il loro sacrosanto diritto al lavoro, così come, allo stesso modo, riconosco il diritto alle terapie per tutti coloro i quali, negli anni, si sono affidati alle cure delle Terme Luigiane, non posso che prendere atto delle incolmabili distanze tra le parti interessate al contenzioso relativo alla concessione e all’uso delle acque».È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.«Sono dispiaciuto di non riuscire a incontrare le rappresentanze dei lavoratori delle Terme, in una giornata già fitta di impegni istituzionali dai quali non posso esimermi. Continuo ad assicurare, tuttavia – aggiunge Spirlì –, la mia piena disponibilità alla mediazione. A tal proposito, non posso che sperare nel buonsenso di chi, in questo momento così difficile, deve decidere a cosa rinunciare e cosa far nascere».

«Il bene della Calabria, il bene dei calabresi – afferma ancora il presidente –, lo costruiscono i costruttori; chi costruttore non è, diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti, purtroppo, conoscono da troppo tempo. Ecco perché, nel caso in cui dovessero perdurare, senza giustificazione, queste distanze, in qualità di presidente della Giunta regionale coinvolgerò gli assessori in una decisione netta e definitiva, a tutela dell’interesse generale».

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