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Notre Dame “rifiorirà” entro il 2024 grazie a un architetto di Amantea... e Messina - VIDEO

Esattamente due anni il terribile rogo che cancellò una parte consistente della cattedrale parigina

Nel 2024 fedeli, appassionati e semplici curiosi - transalpini e non - potranno nuovamente l'ingresso di Notre Dame. Questo è l'auspicio di chi sta lavorando senza lesinare energie per rinverdire i fasti della cattedrale parigina. Tra questi anche l'architetto amanteano Livio De Luca, che nei mesi scorsi è stato intervistato proprio da Gazzetta del Sud. Oggi che il progetto va avanti, la storia del coordinatore scientifico del cantiere digitale per Notre Dame de Paris è tornata prepotentemente in auge.

Da Amantea... a Notre Dame

La storia di Livio De Luca, architetto di Amantea di 45 anni profuma di Sud. Negli ultimi giorni, il ricercatore calabrese è balzato agli onori della cronaca per via del coinvolgimento - da protagonista - in uno dei più grandi progetti che saranno realizzati in epoca moderna: la ricostruzione di Notre Dame. «In 3 D», ci tiene a precisare l'architetto De Luca, «perché poi spetterà ad altri rivitalizzare sul campo la cattedrale». Il cantiere del secolo, volendo utilizzare le parole pronunciate dal presidént Macron.

Da Reggio a Parigi passando per... Messina

Passare dai banchi dell'Università di Reggio al “cantiere dei cantieri” è stato un balzo notevole. Nel frattempo, però, proprio nell'ateneo calabrese, l'architetto De Luca ha trovato la sua dolce metà, ovvero la messinese Francesca De Domenico, ricostruendo il suo “ponte virtuale” tra Calabria e Sicilia. «Ci siamo conosciuti nel 1999 frequentando la facoltà di Architettura a Reggio. Lei mi ha raggiunto in Francia nel 2002, un anno dopo il mio arrivo, ed è stata immediatamente coinvolta in un progetto nel nostro laboratorio. Subito dopo ha seguito un Master e un dottorato alla Sorbonne e negli anni successivi ha lavorato anche lei sulla digitalizzazione del patrimonio al Cnrs. Pian piano si è specializzata nella documentazione grafica a carattere scientifico di monumenti e ornamenti cinesi e tibetani. In breve, a casa si mangia pane, disegni e patrimonio». Un patrimonio gigantesco, semmai, verrà presto restituito all'umanità, quando Notre Dame tornerà a risplendere. Sarà anche grazie all'abilità dell'architetto un po' di Amantea e... un po' di Messina.

A sinistra la digitalizzazione 3D di uno dei 70 conci dell’arco crollato nella navata centrale; a destra lo stesso concio riposizionato dov’era prima dell’incendio nella simulazione 3D dell'arco; in mano lo stesso concio, stampato grazie alla stampante 3D

 

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