Fenomeno Antonio Vaglica, ecco quando tutto ebbe inizio. Cantò Albano e arrivò... secondo
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Alcuni tra i più grandi calciatori della storia del nostro calcio sono emersi - da Rivera a Toldo, passando per Tardelli sono sbocciati nell'Oratorio. Lo stesso vale per i talenti della musica che hanno iniziato a cimentarsi con i primi acuti nelle kermesse scolastiche locali. Non fa eccezione la nuova ugola d'oro italiana, fatta emergere dal programma Sky Italia's got talent: Antonio Vaglica, da Mirto Crosia, col tempo e il lavoro (di suore e impegno ce n'è a profusione nel corso degli ultimi anni trascorsi al seguito dell'Accademia Le Muse) è diventato un fenomeno, come ha testimoniato la doppia esibizione a IGT, ma già da ragazzino prometteva bene. Nel 2015, quando ancora frequentava le scuole medie, stregò gli organizzatori del Festival canoro di Corigliano (all'epoca non era stata annessa l'altra area urbana di Rossano). Capelli ricci, sguardo angelico e una voce che, già allora, non aveva molto a che fare con questo pianeta. Il professore Francesco Verardi che insegna al “Tieri” rimase incantato dalla voce del giovane studente del “Padula” di Crosia e lo invitò a partecipare, anche su suggerimento del suo prof Antonio Madeo. Fu una scelta azzeccatissima: Antonio Vaglica propose il brano di Albano “È la mia vita” e arrivò secondo. Stava solo facendo le prove generali verso il capolavoro di Italia's got talent.