La Leopolda dei record e la Leopolda dei calabresi. Matteo Renzi, a Firenze, ha abbracciato il nuovo popolo di Italia Viva e, poco dopo le 18, ha svelato il nuovo simbolo di un nuovo corso politico che è atteso da scelte di Governo. Lui, il leader, è entrato quasi fosse una rockstar.
Trionfante, accolto da abbracci e selfie. L'ex stazione ferroviaria non è riuscita a contenere entusiasmi e voli pindarici. I tavoli tematici, gli incontri, i progetti e soprattutto la volontà di contare. "Noi abbiamo un leader", ha avuto modo di rimarcare Ettore Rosato, vicepresidente della Camera. "Ad altri non piacciamo perché un leader non ce l'hanno…", la battuta al vetriolo riferita agli amici del Pd.
Presenti all'appuntamento di Firenze il senatore Ernesto Magorno e l'ex deputata Stefania Covello che ha tenuto le redini della truppa calabrese giunta in Toscana. Non tanti, oggettivamente, però i calabresi. Forse impauriti ancora dalle elezioni regionali alle porte. Molto forte l'intervento sul palco del giovanissimo sindaco di Aprigliano Alessandro Porco, che è stato apprezzato con applausi dalla folla della Leopolda.
Presenti anche il consigliere comunale di Cosenza Bianca Rende, il consigliere provinciale Ermanno Cennamo e il sindaco di Mendicino Antonio Palermo. Stop. E da Catanzaro? Reggio? Crotone? Nessun pervenuto, pare. È evidente che si attendono le "mosse" politiche di altri, prima di adesioni e convinte iscrizioni. Ma da qui si vuole partire. Nella sala stampa si vociferava addirittura un passo in avanti verso Renzi da parte del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e di una parte consistente di Forza Italia pronta al "travaso". Ma, per ora, sono solo illazioni.
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