Tra i boschi della Sila, la notte può essere spaventosa. Cambiano le regole, mutano suoni e odori, si confondono i luoghi, spariscono le ombre. Qui, immersa in questa atmosfera ancestrale, si svolgerà dal 5 al 7 marzo la quinta edizione della Sila 3 Vette, la Winter Race più a sud d’Europa che ogni anno riunisce nel più vecchio parco nazionale della Calabria oltre 100 atleti provenienti italiani e internazionali, in quella che è una sfida con se stessi, affrontando le proprie paure prima ancora che i limiti fisici. Sci di fondo o escursionismo, fatbike, trekking a piedi o con le ciaspole, dog endurance sono le discipline delle rispettive sfide di categoria, nelle tre gare da 40, 80 e 140 km, e nella 21 km turist (solo diurna), attraverso un paesaggio fatto di antichi alberi alti come giganti, ruscelli e ampi spazi popolati da animali, padroni di questo altopiano che ricorda le fredde terre del Nord. In gioco ci sono la sopravvivenza e un traguardo importante da raggiungere, un lasciapassare per le due Winter Race più importanti al mondo: la Iditasport in Alaska, sulla millenaria rotta commerciale e migratoria percorsa dai primi popoli dei ghiacci, e la Rovaniemi150, la più importante e storica winter ultramarathon in Europa che si tiene ogni anno tra le nevi finlandesi. L’edizione 2021 è pronta a presentare una ulteriore novità, la partnership con la Ultra Mirage El Djerid, cento chilometri in solitaria nel deserto tunisino.
Gli organizzatori sono al lavoro da mesi per garantire lo svolgimento della gara in totale sicurezza, nel rispetto delle normative anti-covid e delle linee guida ministeriali per la ripresa delle competizioni sportive individuali e di gruppo, per tutte le categorie dilettantistiche di ogni specialità (La gara è riconosciuta dal CONI come competizione di valore nazionale e internazionale).
Nel cuore della Calabria, il primo weekend di marzo, uomini e donne si sfideranno su questi percorsi estremi, affrontando un viaggio dentro se stessi, ascoltando il rumore del proprio respiro e dei propri passi, che spezzano il silenzio della neve e della notte. Il percorso si snoda lungo l’altopiano che unisce il Monte Scuro, il Monte Curcio e il Monte Botte Donato, la vetta più alta con i suoi 1928 metri: 5500 metri di dislivello nella 140 km, continui saliscendi attraverso i comuni di Spezzano della Sila, Casali del Manco e San Giovanni in Fiore, per un’altezza media di 1600 metri, con temperature che di notte toccano anche i 15 gradi sotto lo zero. Ad attendere i partecipanti lungo il percorso ci sono i punti ristoro ma a tutti è vietato usufruire di aiuti esterni: contare esclusivamente sulle proprie forze è il segreto per vincere.
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