Uno dopo l’altro hanno abbassato le saracinesche. “Chiudo oggi per non chiudere domani”. Con questo slogan e con il gesto simbolico di fermare le attività commerciali anche gli operatori economici di Castrovillari hanno espresso il loro convinto no alla soppressione del tribunale perché la sopravvivenza degli uffici giudiziari è una delle componenti di sviluppo del territorio. Si sono ritrovati in piazza con centinaia di cittadini, esponenti istituzionali, rappresentanti del mondo produttivo, professionale e dell’associazionismo in quella che è diventata una mobilitazione permanente perché sul Pollino si vuole tenere alta l’attenzione mentre si aspetta la preannunciata visita del Ministro Severino. “Castrovillari ha tutti i requisiti per restare aperto” dice il sindaco Lo Polito. Ma le iniziative di protesta sul territorio da sole non bastano. I giochi si fanno a Roma, e qui, può contare anche il peso politico espresso dal comprensorio. Ecco allora che il comitato tecnico pro tribunale, presieduto da Mimmo Pappaterra, segue da vicino i lavori delle commissioni parlamentare e del senato chiamate ad esprimere parere sul provvedimento del governo. Si vogliono scongiurare colpi di mano. Sul Pollino non si fidano, temono che i soliti giochi politici possano prevalere penalizzando un tribunale che invece ha tutti i numeri per restare aperto.
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