Sono partite nel 2010 dopo la morte di un venticinquenne Eros Milizia, che aveva ingoiato 5 grammi di cocaina per eludere un controllo, le indagini che all’alba hanno portato all’operazione “Fusion” sull’alto jonio cosentino e nella sibaritide. Disarticolata una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Trentaquattro le persone finite in manette, di cui 11 in flagranza di reato nel corso dell’attività investigativa dalla fine del 2010 a poco tempo fa. Quarantasei le persone denunciate tra cui molti pregiudicati ritenuti vicini o organici alle cosche di ndrangheta della zona. Sequestrati 800 grammi di droga e una pistola, una Beretta 84, risultata rubata. Il blitz, coordinato dalla procura di Rossano ha visto impegnati 250 carabinieri i del comando provinciale di. Cosenza. Dalle indagini è emerso che la droga veniva acquistata in Campania, soprattutto a Terzigno, Pozzuoli e a Torre Annunziata. Ed è seguendo alcuni degli arrestati che gli inquirenti sono potuti risalire ai fornitori. Tra gli arrestati Andrea Ranieri, ritenuto il canale napoletano preferenziale per l’acquisto della cocaina e in collisione con le cosche della camorra, che avrebbero anche tentato di ucciderlo. Il nome dell’operazione deriva da un noto locale di Corigliano, il “Fusion” nel quale molti degli arrestati si ritrovava.
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