Sul piede di guerra i 2.242 LPU, lavoratori di pubblica utilità della Calabria da mesi senza stipendio. Nonostante la regione abbia disposto e pubblicato i decreti per la liquidazione di integrazioni e sussidi da più di un mese, i pagamenti sono fermi da maggio.
Le Organizzazioni Sindacali hanno preannunciato una mobilitazione a oltranza a partire da Settembre in tutta la Calabria, ma in molti comuni, Castrolibero capofila, gli LPU sono già a un passo dal proclamare lo stato di agitazione. È inammissibile – spiegano i lavoratori- che né dagli uffici regionali preposti allo stazionamento delle mensilità arretrate né dagli assessorati competenti si riescano ad ottenere risposte chiare in merito a una vicenda dai contorni torbidi. È possibile che la Regione Calabria – continuano i lavoratori - possa predisporre tutti gli atti necessari per espletare i pagamenti arretrati e destinati a più di due mila famiglie, in attesa di percepire il proprio salario, per rendersi solo poi conto di non disporre delle somme necessarie? Non possiamo immaginare - afferma il presidente del comitato LPU di Castrolibero Nuccia Salerno - che la politica non si assuma la responsabilità anche etica, dopo 14 anni di lavoro statale precario autorizzato, di individuare soluzioni più rispettose e della dignità dei lavoratori e di quella delle persone. Un primo passo in questa direzione - concludono - imporrebbe intanto l’individuazione di criteri certi e trasparenti sulle modalità di erogazione dei pagamenti.
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