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Unical, martedì
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fra geologi

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Geologi di tutto il mondo si ritroveranno in Calabria per fare il punto sui cambiamenti climatici, sul dissesto idrogeologico e sui terremoti. Dal 18 al 20 settembre prossimi, all'Università della Calabria, a Rende, é in programma 86/mo Congresso nazionale della Società Geologica Italiana, all'interno del quale, mercoledì, si riunirà in seduta straordinaria dell'intero Consiglio nazionale dei geologi. "Il Congresso - è scritto in una nota - rappresenterà un'importante occasione per fare il punto sullo stato delle conoscenze e sui progressi della ricerca scientifica in relazione allo studio delle dinamiche interne del nostro pianeta ed in particolare sulle loro manifestazioni superficiali, che finiscono inevitabilmente per interagire con le attività umane traducendosi in rischi geologici (terremoti, vulcani, dissesto idrogeologico). Dalla desertificazione ai terremoti, dai vulcani alla siccità saranno tanti i temi sui quali si confronteranno gli esperti provenienti da tutto il mondo". "Non è solo la crisi della geologia che stiamo attraversando - ha affermato Gianvito Graziano, presidente del Cng - ma è la crisi delle scienze, della conoscenza, dei servizi, è la crisi della cultura che abdica al sistema finanziario. Dalla partecipazione del Cng a questo Congresso, dalla straordinaria presenza di tantissimi geologi, dalla dinamicità dunque che la nostra categoria riesce a profondere anche in un momento di così grave crisi, dobbiamo trarre forza, entusiasmo e anche un po' di ottimismo". L'appuntamento in Calabria, terra ad alto rischio sismico ed idrogeologico, è un evento atteso perche, ha sostenuto Francesco Violo, presidente dell'Ordine dei geologi della Calabria, "sarà un' occasione unica per l'approfondimento, l'analisi e lo studio della nostra regione caratterizzata da dinamiche geologiche evolutive che le assegnano un ruolo centrale per la comprensione della evoluzione dell'intera area geografica del mediterraneo. Una occasione quindi per analizzare il contesto geologico che ne contraddistingue la bellezza paesaggistica ed al tempo stesso ne determina l'elevata esposizione ai rischi naturali (terremoti e dissesto idrogeologico in particolare)". (ANSA)

 

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