
Il riserbo sulle cause che avrebbero determinato il decesso di Mario è impenetrabile. Bocche cucite al quarto piano del Palazzo di giustizia. Poche le notizie che trapelano
negli ambienti investigativi. Spifferi che individuerebbero la morte del ragazzo in un presunto «emoperitoneo (una emorragia interna, ndr) non trattato». Una patologia che sarebbe stata innescata dallo schiacciamento addominale subito dal diciassettenne in via Cristoforo Colombo. I consulenti tecnici, adesso, dovranno stabilire se ci siano state ipotetiche omissioni da parte dei sanitari che si sono occupati di Mario Petrone in quella maledettissima notte. Sott’inchiesta sono finiti sei medici, di tre diversi reparti
dell’“Annunziata”, e i due conducenti delle vetture coinvolte nell’incidente stradale. Tutti gl’indagati (che sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Gabriele Volpe, Vittoria Bossio, Tiziano Gigli, Antonio Cortese, Rosario Maletta) si protestano con forza innocenti e tali dovranno essere considerati fino alla conclusione di questa dolorosissima
vicenda giudiziaria.
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