In una città in cui la vertenza è diventata la normalità e la possibilità del dissesto sembra essere dietro l’angolo, i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Crocè, Emanuele e Calapai, dicono no agli sprechi ma soprattutto alle diversità di trattamento. Nel mirino dei rappresentanti sindacali, la determina più discussa delle ultime settimane, quelle riguardante l’approvazione del Fondo della Dirigenza. «Mentre il commissario Croce – denunciano i segretari – chiede alla città lacrime e sangue, vengono mantenute le posizioni di rendita ai soliti noti». I sindacati ci girano poco intorno e chiedono al vertice di palazzo Zanca l’immediata revoca del provvedimento, anche perché esso, è oggetto di contrattazione decentrata e potrebbe quindi prefigurarsi una violazione delle relazioni sindacali.
«La procedura seguita dall’Amministrazione comunale è alquanto anomala - osservano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai - La determina dirigenziale, con la quale è stato approvato il fondo 2011, integrandolo con ulteriori risorse, è stata numerata e protocollata da più di tre mesi, ma stranamente è stata resa pubblica solo il 31 ottobre 2012. Percepiamo la spiacevole sensazione che al Comune di Messina, rimane tutto immutato. Per un verso, si mantengono le posizioni di rendita per i pochi “eletti”» .
I sindacati dicono no ai “tagli” sulla pelle dei soliti noti dipendenti comunali e precari. «Probabilmente il commissario – concludono i sindacati - non è stato messo a conoscenza che i dipendenti comunali “hanno già dato” e che il salario è stato già decurtato dal 2010 , ai comunali sono stati sottratti un milione e 200 mila euro. Adesso tocca ad altri, a tutti coloro che in questi anni hanno mantenuto stipendi e compensi al di sopra delle retribuzioni nazionali».