Torneranno in piazza a Cosenza, mercoledi prossimo, a distanza di poco più di un mese dalla grande mobilitazione di Catanzaro i 23 mila lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga. Previsti due presidi sotto la sede INPS e davanti al prefettura. CGIL-CISL e UIL hanno deciso: non c’è più tempo da perdere. Il governo deve mantenere gli accordi sottoscritti. Era stato lo stesso ministro Fornero a stanziare 30 milioni di euro per gli arretrati. Purtroppo, ad oggi non solo ci sono ritardi nell’erogazione dei sussidi che per alcune categorie arrivano a 12/18 mensilità, ma non si ha nessuna certezza per il 2013. Una ulteriore discriminazione per questa regione. Nelle altre - come spiega Paolo Tramonti segretario regionale della CISL – i soldi li hanno già dati Quello degli ammortizzatori sociali in deroga è solo uno dei tasselli della grande precarietà calabrese che conta migliaia di lavoratori in cassa integrazione ordinaria e straordinaria, in mobilità, oltre il bacino degli LSU-LPU non ancora stabilizzati e tutti i precari con contratti a termine.Di fronte ad una situazione cosi drammatica, oltre 5 mila le nuove domande presentate negli ultimi mesi, come può – affermano CGIL, CISL e UIL - il governo non pagare quanto stabilito mentre continua a chiedere sacrifici immani ai cittadini? Da qui l’appello delle organizzazioni sindacali anche alla deputazione calabrese perché a Roma faccia valere le ragioni della Caloria, una delle regioni più colpite dalla crisi.
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