Si saprà il dieci gennaio prossimo se l’ex sindaco Umberto Bernaudo e l’ex assessore comunale Pietro Ruffolo dovranno rispondere anche di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del troncone dell’inchiesta “Terminator 4” coordinata dalla DDA di Catanzaro. Per quella data infatti si discuterà davanti ai giudici del riesame il ricorso presentato dalla distrettuale contro l’ordinanza emessa dal GIP che ha portato i due agli arresti domiciliari per corruzione e corruzione elettorale e nella quale non era stato accolto l’altro capo di imputazione avanzato dalla DDA ovvero concorso esterno in associazione mafiosa con l’aggravante delle modalità mafiose. I due esponenti politici, tornati in libertà nei giorni scorsi, dopo l’accoglimento dell’istanza di scarcerazione da parte del tribunale della libertà, secondo i magistrati della distrettuali avrebbero ricevuto l’appoggio elettorale di Michele Di Puppo, considerato esponente di primo piano delle cosche di ndrangheta consentine in occasione delle elezioni provinciali del 2009 a Cosenza nelle quali entrambi furono eletti. Di Puppo era anche dipendente della società Rende Servizi, società in house del comune e coinvolta nell’inchiesta.
Caricamento commenti
Commenta la notizia