“Chiediamo al sindaco di Rende e agli assessori competenti di fermare questo vergognoso e inutile massacro. La Lipu scende in campo ancora una volta di fronte a quelle che definisce le orribili potature selvagge degli alberi del parco fluviale dell’Emoli”. Si tratta di pioppi, salici e aceri alcuni anche di ragguardevoli dimensioni, letteralmente “capitozzati, dove ciò che rimane dopo la “potatura” è solo parte del tronco. Alberi spettrali terribilmente e vagamente somiglianti a persone mutilate”. La Lipu ricorda che anche lo scorso anno dopo una simile potatura sia su Cosenza che su Rende aveva chiesto ai due comuni di non procedere con questa devastazione del patrimonio arboreo, ma è stato tutto inutile. “In varie occasioni abbiamo spiegato – si legge nella nota della Lipu - come questa pratica sia assolutamente sbagliata e da evitare e non solo per motivi di ordine estetico ma anche fisiologici. La salute della pianta viene infatti pregiudicata così come la stabilità e la sua la fisionomia. La potatura non serve ad allungare la vita vegetativa della pianta, né tanto meno a migliorarne lo stato vegetazionale o a rafforzarla. Anzi è esattamente il contrario: attraverso i grandi tagli effettuati si facilita l’entrata di funghi e batteri patogeni, si predispone la crescita di rami instabili che inevitabilmente si innestano superficialmente sul tronco che risulteranno perciò facili a staccarsi e quindi pericolosi per l’incolumità delle persone”. Sarebbe opportuno – conclude la Lipu - che prima di procedere a tali pratiche il comune consultasse un agronomo, un naturalista e non si affidasse a persone inesperte.
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