Il coordinamento calabrese Acqua Pubblica torna all’attacco. E' stata depositata oggi in Consiglio regionale la proposta di legge di iniziativa popolare perchè in Calabria si realizzi un modello per la gestione del Servizio Idrico Integrato volto al perseguimento degli interessi collettivi e, al contempo, a ottimizzare le risorse finanziarie disponibili. Dopo l’eccezionale risultato raggiunto nei referendum del 2011 che in Calabria hanno visto 780mila calabresi esprimersi chiaramente contro la privatizzazione del servizio idrico, sostenendo i quesiti referendari promossi dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”. Non è stato purtroppo fatto nulla. Anzi in Calabria – proseguono gli attivisti - la giunta regionale lo scorso 10 dicembre ha presentato una proposta di legge in materia di risorse idriche con la quale, sotto la fuorviante dicitura di “società di interesse pubblico”, intende mantenere la Sorical nella sua attuale forma di società di diritto privato ed a scopo di lucro nata da una pseudo-privatizzazione. In particolare, nella proposta di legge regionale si stabilisce che la Sorical S.p.A. per la gestione operativa può […] costituire una società mista pubblico-privata”, ripresentando tale e quale la situazione precedente, con l’unica non irrilevante differenza che “per la realizzazione e l'approvvigionamento di lavori, servizi e forniture”, cioè ciò per cui servono i maggiori investimenti, si avrà una in-house, mentre per la gestione operativa , il segmento più “allettante”, resta tutto come prima. E ciò nonostante la fallimentare esperienza con Veolia che, come ammesso dallo stesso consiglio regionale, in questi anni non ha mai versato nulla alla regione. Il 19 gennaio la proposta sarà presentata anche a Cosenza nel corso di un seminario.
Caricamento commenti
Commenta la notizia